
Tale tipo di consultazione è finalizzata all’abrogazione, totale o parziale, di disposizioni regolamentari comunali o di atti deliberativi a contenuto generale del Consiglio o della Giunta comunale. Non è ammesso per particolari materie come Bilancio, tariffe, questioni del personale comunale o delle partecipate
Approvata dalla giunta comunale di Napoli, su proposta del sindaco Luigi de Magistris e dell’assessore ai Beni comuni Carmine Piscopo, la delibera di proposta al Consiglio, che modifica lo statuto del Comune, introducendo l’istituto del referendum abrogativo.
Tale tipo di referendum è finalizzato all’abrogazione, totale o parziale, di disposizioni regolamentari comunali o di atti deliberativi a contenuto generale del Consiglio o della Giunta comunale e non è ammesso per particolari materie (ad es., Bilancio, tariffe, questioni del personale comunale o delle partecipate, etc.).
La proposta approvata è coerente con l’indirizzo politico perseguito sin dall’insediamento della Giunta de Magistris e con le iniziative di democrazia partecipativa adottate in questi anni.
L’introduzione del referendum abrogativo mira a consolidare il dato dell’allargamento della partecipazione dei cittadini ai tradizionali processi decisionali, recependo le istanze democratiche provenienti “dal basso” e coinvolge, dopo le modifiche statutarie recentemente approvate, anche i sedicenni.
L’istituto del referendum – dichiara l’assessore Piscopo – rappresenta un efficace modello di coinvolgimento dei cittadini nei processi decisionali, dal momento che offre loro l’opportunità concreta di incidere nella determinazione delle politiche comunali, anche mediante l’abrogazione di atti (o parti di essi) precedentemente adottati dagli organi competenti.
(Foto centrodemocratico.it)