Capodimonte, l’antenna Wind resterà: il Comune rassicura sulle onde, ira delle mamme

Assemblea alla III Municipalità preceduto da corteo di madri degli alunni delle tre scuole vicine all’area in cui verrà realizzato il ripetitore

Si è tenuta nella mattinata di oggi una seduta straordinaria del Consiglio della III Municipalità Stella San Carlo All’Arena avente come oggetto la questione Antenna Wind di Via Bosco di Capodimonte, installata da circa una settimana al di sopra di uno stabile al civico 10 che ricade nelle immediate vicinanze di varie scuole del quartiere.

Preceduta da un corteo di mamme che hanno esposto striscioni contro la compagnia telefonica  ed il proprietario della palazzina sulla quale il ripetitore è stato posizionato, l’assemblea ha visto l’assenza del vice sindaco e di altri rappresentanti di Palazzo San Giacomo invitati per l’occasione, ad eccezione del dirigente del Servizio Controllo Ambientale, Giovanni Annunziata, che ha evidenziato la regolarità burocratica della procedura seguita: “Il regolamento comunale afferma che la distanza degli edifici dalle antenne deve essere di almeno 50 metri; nel caso delle scuole di Capodimonte, siamo nei giusti termini in quanto si parla di un calcolo a partire dalla sagoma dell’edificio, non dalle recinzioni che effettivamente delimitano aree ludico-ricreative frequentate dai bambini”. Invocata a gran voce, pertanto, dalle mamme in sala la correzione della disciplina comunale che a sua volta fa riferimento alla normativa legislativa nazionale condensata nel Codice delle Telecomunicazioni.  Presente alla riunione consiliare un rappresentante dell’azienda Wind, dott. Rossa,  il quale ha mostrato disponibilità nella reiterazione delle misurazioni sull’intensità del campo elettromagnetico prodotto dal ripetitore: “ Per l’Italia la soglia massima dell’intensità è di 20 volt a metro che nei luoghi affollati per più di 4 ore scende a 6 a metro. Siamo disposti, qualora lo vogliate, a metterci d’accordo con voi, con il Comune e con l’Università per rifare le misurazioni e dare più serenità alle mamme dei bambini. Al momento, però, essendo tutto in regola il ripetitore non sarà rimosso”.

 

A prendere la parola infine Giovanni Improta, ingegnere dell’Arpac , che ha anch’egli rassicurato circa la non nocività delle onde elettromagnetiche prodotte dall’antenna: “Mi fa piacere che ci sia questo momento per la popolazione perché è giusto che riceva informazioni e rassicurazioni. Il problema della distanza a livello di legislazione nazionale non esiste, è una definizione, questa, che viene stabilita dai singoli Comuni. Sull’intensità delle radiazioni ci sono invece disposizioni precise ma noi dell’Arpac abbiamo fatto controlli ed i valori registrati sono al di sotto della soglia consentita”. L’assemblea si è conclusa con la proposta condivisa di un atto da trasmettere al Comune e alla Città Metropolitana di Napoli nel quale verranno chiesti ulteriori controlli sulle autorizzazioni concesse per il caso via Bosco di Capodimonte, verifiche sui campi magnetici prodotti da antenne già esistenti, modifiche ad alcuni articoli del regolamento comunale in materia di telecomunicazioni assumendo l’esempio del Comune di Roma e della Provincia di Bologna in cui il limite di distanza minima dei fabbricati dai ripetitori è maggiore rispetto a Napoli (100 e 150 m contro i 50 di Napoli).

Angelo Zito

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