Cugino di Sandokan Schiavone e braccio destro del figlio di questi

NAPOLI – E’ cugino del boss storico Francesco “Sandokan” Schiavone, e braccio destro del delfino Nicola Schiavone. Ora però Nicola Panaro fa tremare il clan dei Casalesi e chi ha intrattenuto relazioni con la camorra, a cominciare da politici e colletti bianchi. Il boss è ormai sulla strada della collaborazione con la giustizia.  Condannato nel dicembre scorso a 30 anni per la omicidio di Giuseppe Gagliardi, ha iniziato a riempire i verbali della Dda di Napoli. da poco un percorso, seppur graduale, precisano fonti investigative, con i magistrati dell’Antimafia di Napoli. La moglie e i figli di Panaro sono stati  trasferiti in una località segreta.

CHI E’ – Panaro fu catturato dai carabinieri il 14 aprile 2010 dopo 5 anni di latitanza, quando era nella black list dei 30 latitanti più pericolosi d’Italia. Nicola Panaro detto Nicolino è nato a Casal di Principe 46 anni fa, era considerato uno degli uomini più potenti del clan.  La prima richiesta di arresto arriva nel 1996 per racket e camorra. Il primo arresto tre anni dopo. Ma nel 2002 si dà alla macchia dopo la scarcerazione disposta dalla prima sezione della Corte d’assise di Santa Maria Capua Vetere, al termine del processo per l’omicidio dell’imprenditore edile Aldo Scalzone, nel quale era imputato con l’accusa di omicidio. Il 22 ottobre del 2013, i carabinieri di Casal di Principe arrestarono 14 persone con la accusa di aver favorito la sua latitanza, aiutandolo perfino ad andare in vacanza a Montecarlo. Tra queste, anche un dipendente dell’ufficio anagrafe del comune di San Cipriano d’Aversa, accusato di aver rilasciato carte d’identità contraffatte.

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