Carla Caiazzo gravissima per le ustioni. Il compagno: “Mi tradiva”. Il pm: “Gesto premeditato”

I magistrati contestano a Pietropaolo il tentato omicidio pluriaggravato: si sarebbe recato all’appuntamento con l’intenzione di bruciare la donna, portandosi dietro il liquido infiammabile. La vittima è sempre intubata, il quadro è stazionario. Il vicino che l’ha difesa: “Lui l’ha picchiata poi ha preso l’alcol: non sono riuscito a strapparglielo”

NAPOLI – L’ultima offesa è nella confessione. “Mi tradiva”. Paolo Pietropaolo ha tentato così di motivare l’orrendo delitto di cui si è macchiato. Così ha spiegato il gesto di ardere viva Carla Caiazzo, la compagna incinta. Come se la gelosia fosse un’attenuante. Davanti al pm, nella caserma di Formia, racconta di essere certo che la donna avesse una relazione. Una storia che gli avrebbe svelato proprio la compagna, dopo i sospetti coltivati per mesi. Domani è prevista l’udienza davanti al gip di Cassino per la convalida del fermo. L’indagato ha ammesso le proprie responsabilità ma si è difeso sostenendo di non voler uccidere e di aver compiuto un gesto d’impeto. Non la pensa così la Procura di Napoli, che gli contesta invece la premeditazione, nell’accusa di tentato di omicidio pluriaggravato. Il pm Raffaello Falcone e il procuratore aggiunto Luigi Frunzio hanno trasmesso i verbali relativi alle indagini svolte finora, tra i quali le testimonianze dei familiari della vittima.  Nel corso di una perquisizione nell’abitazione di Pozzuoli, i carabinieri hanno trovato una pistola calibro 6,35 di proprietà del padre di Pietropaolo, della quale l’arrestato non aveva denunciato il possesso. L’uomo è stato pertanto denunciato anche per possesso illegale di arma da fuoco.

“NON VOLEVO UCCIDERLA MA SFREGIARLE IL VISO” – “Non avevo intenzione di uccidere Carla…dopo averle dato fuoco, non l’ho nemmeno investita nonostante avessi potuto. Avevo intenzione di sfregiare il viso di Carla che è una ragazza molto bella”. Così, Paolo Pietropaolo, 40 anni, ha risposto al pm della Procura della Repubblica di Cassino, nella caserma dei carabinieri di Formia, alla domanda se avesse l’intenzione di uccidere la sua compagna incinta

CARLA E’ GRAVISSIMA MA STAZIONARIA – Condizioni molto gravi ma stazionarie. Così la direzione sanitaria del Cardarelli spiega il quadro clinico di Carla Caiazzo, la 38enne ricoverata con ustioni su almeno il 40% del corpo, dopo il tentativo del compagno di bruciarla viva a Pozzuoli. La donna è in prognosi riservata e intubata, dopo aver dato alla luce la bambina che portava in grembo, per decisione dei medici. Sta bene invece la piccola, nata alla 34esima settimana con parto cesareo. Pesa 2,2 chili ed è in incubatrice, anche se respira autonomamente. Madre e figlia sono ricoverate in reparti diversi. Intanto, una fiaccolata di solidarietà per la donna è stata organizzata stasera a Pozzuoli alle 21.

 

IL TESTIMONE: “HO CERCATO DI STRAPPARGLI LA BOTTIGLIA COL LIQUIDO INFIAMMABILE – Un racconto drammatico quello fornito ai cronisti da Gennaro Tassieri, il vicino che ha tentato di salvare Carla Caiazzo dalla furia del compagno. Una testimonianza tra le lacrime. ”Ho visto che lui la riempiva di pugni. Sono intervenuto  – afferma l’uomo – per cercare di salvarla e l’ho spinto verso un muro. Carla mi ringraziava: ‘Ci hai salvati’ mi diceva riferendosi al fatto che aspettava un figlio. Poi però lui è andato a prendere una bottiglia dalla macchina, dall’odore ho capito che era alcol. Ho cercato di prenderla ma non ci sono riuscito e poi ho visto lei tra le fiamme. Io cercavo di proteggerla, però il dislivello della strada mi rendeva tutto più difficile. Era molto più alto di me. Ho cercato di prendere questa bottiglina ma non ci riuscivo. Non so come, a un certo punto ho visto Carla in fiamme. Non so come ho fatto a non essere colpito anch’io. La prima cosa che ho tentato è stata cercare di spegnerla, ma non ci riuscivo. Poi ho preso la pompa dell’acqua mentre lui si è messo in macchina ed è scappato”.

 

FIACCOLATA DI SOLIDARIETA’ – Oltre cinquecento persone hanno partecipato in serata a Pozzuoli di solidarietà a Carla Caiazzo (foto in basso). Con la candela accesa un corteo silenzioso ha percorso le strade del centro storico, da piazza a mare a piazza della Repubblica, dove sono stati liberati decine di palloncini bianchi accompagnati da un lungo applauso. Al corteo hanno partecipato i rappresentanti di mumerose associazioni sociali e antiviolenza, e i sindaci di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia, di Quarto, Rosa Capuozzo, di Monte di Procida, Giovanni Pugliese, e di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione.

 

(Foto in basso Maria D’Ambrosio-Sei di Pozzuoli se/Fb)

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