Caos refezione a Napoli, presidi assediate al Vomero-Arenella: chiesta consulenza sul “diritto al panino”

Dopo le polemiche sui casi di insetti nel cibo, 8 dirigenti scolastici chiedono alle autorità competenti di pronunciarsi sulla legittimità del pasto domestico. Cresce la pressione delle famiglie ma restano dubbi di natura legale. E alla Giacinto Gigante nuova denuncia di una mamma

Il documento è firmato da otto dirigenti scolastici della V Municipalità di Napoli, e lancia un sos dopo il caos refezione e le proteste dei genitori: è legittimo il “pasto domestico” a scuola? Si parla del “diritto al panino” sancito da una sentenza della corte d’appello di Torino del giugno scorso. Una decisione sub judice in Cassazione, che vale solo tra le parti e non fa ancora giurisprudenza. Ma il cui interesse cresce negli istituti di tutta Italia, nel silenzio del ministero per l’Istruzione. A rilanciarla è la richiesta di consulenza tecnica firmata dalle presidi delle scuole Cappella Cangiani, Minucci, Maiuri, Pavese, Vanvitelli, Quarati, Piscicelli ed E.A. Mario. Il quesito punta ad aprire una larga discussione ed è indirizzato, tra gli altri, al direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Luisa Franzese, all’avvocatura distrettuale dello Stato di Napoli, all’Istituto superiore di sanità, all’Asl Napoli 1, al Comune e alla Municipalità Vomero-Arenella. Il documento sottolinea che dall’inizio dell’anno scolastico, anche sulla scorta della sentenza torinese, “il numero delle richieste di autorizzazione all’introduzione di pasti caldi o freddi di origine domestica” avanzate dalle famiglie “è aumentato considerevolmente”. Si rammentano inoltre i “disservizi nell’erogazione del servizio”, originati dal rilevamento di insetti nel cibo della scuola Piscicelli, anche se non ritenuti nocivi per la salute. A preoccupare le dirigenti scolastiche le diffide dei genitori a seguito della vicenda. L’onda della protesta monta, e le scuole si trovano tra l’incudine e il martello: “L’adozione delle soluzioni alternative non autorizzate (alimenti domestici, ndr) rappresenterà – si legge nel documento – oggetto di prossimo contenzioso”. Le presidi “assediate” giudicano “non più rimandabile l’adozione di una posizione netta e chiara”. Insomma, una patata bollente su cui si devono ormai pronunciare le autorità competenti. Anche perché il clima è sempre più surriscaldato: lunedì al commissariato di polizia Arenella è stata sporta denuncia dalla madre di due alunni della scuola dell’infanzia “Giacinto Gigante” per l’ennesimo presunto caso di insetto nel cibo. L’episodio risale al 20 gennaio e secondo la denunciante, in una confezione dei pasti “vi era un animale definito dal servizio Asl sul posto di essere un punteruolo”.

Gianmaria Roberti

Barbara Tafuri

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