Campania, presidio di lotta davanti alla Regione per il diritto costituzionale alla salute e alle cure sanitarie

Iniziativa promossa dal Coordinamento Campano per il Diritto alla Salute e dalle organizzazioni sindacali di base

Oggi un nuovo presidio di lotta davanti alla sede della giunta regionale della Campania è stato promosso dal Coordinamento Campano per il Diritto alla Salute. Tante le adesioni: l’Unione Sindacale di Base, SGB, Medicina Democratica, alcuni comitati di lotta territoriali e associazioni dei consumatori

In Campania il diritto costituzionale alla salute e alle cure sanitarie è sistematicamente negato. Anni di tagli alla sanità, politiche di privatizzazione ed aziendalizzazione del settore, hanno di fatto cancellato tale diritto. Le logiche delle cosiddette emergenze, 20 anni di commissariamento e i piani di rientro finanziario hanno finito per rendere il diritto alle cure un miraggio. Per una visita nel pubblico, le liste di attesa superano spesso i 365 giorni. Non solo. Emerge anche una carenza nel settore di migliaia di lavoratori e il più basso rapporto personale sanitario/abitante di tutta l’Italia.

In Campania, dal 2001 ad oggi abbiamo assistito alla chiusura di 20 ospedali pubblici e 20 pronto soccorso, alla dismissione di 322 ambulatori e laboratori pubblici – sottolineano i componenti del Coordinamento – Delle 172 case della salute previste dal PNNR nessuna è stata ancora aperta e siamo in attesa del secondo ospedale di comunità (su 48 previsti). Per non parlare delle 65 centrali operative territoriali. Le ambulanze sono insufficienti per garantire un servizio tempestivo e non ci sono mezzi idonei per il trasporto da aree a rischio (isole o zone montuose). Ma l’elenco dei disservizi potrebbe continuare all’infinito. Non risultano erogati neanche i livelli essenziali di assistenza, collocando la Campania agli ultimi posti per cure e diritto alla salute. La spesa regionale sanitaria pro capite complessiva (pubblica e privata) è tra le più basse d’Italia e tuttavia finanzia largamente i privati, continuando a tagliare sui servizi pubblici (quasi il 50% del bilancio regionale va a finanziare servizi terzi, convenzionati o privati)”

All’iniziativa hanno partecipato una delegazione di operai iscritti al Sindacato Generale di Base appartenenti alle imprese appaltatrici della logistica dell’Asl Napoli 1 ovvero addetti alle pulizie e sanificazioni, alla logistica e vigilanti (armati e non) che hanno rivendicato il pieno rispetto delle condizioni di lavoro di tutti gli operatori, condizione imprescindibile per l’erogazione di servizi sanitari sicuri e di qualità.

Una delegazione del coordinamento, delle organizzazioni sindacali di base e di comitati di lotta è stata ricevuta da una funzionaria regionale del settore trasparenza che si è impegnata a sollecitare la convocazione di tavoli tematici con i rappresentanti della giunta campana. La lotta continua. Nei prossimi giorni sono previste una serie di assemblee per indire una grande manifestazione di spessore regionale.

CiCre


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