Bufera “accordone” Renzi-De Luca sulla sanità. Il governatore: “Campagna di aggressione”

La risposta di Palazzo Santa Lucia dopo gli attacchi per la norma “ad regionem” e l’iniziativa della commissione antimafia

E’ bufera per “l’accordone” che consegna a De Luca la sanità in Campania, con la norma “ad regionem” che elimina il divieto di nominare commissario un governatore. Un emendamento alla manovra approvato in commissione Sanità della Camera a 10 giorni dal referendum, mentre De Luca arringa gli amministratori locali sulla necessità di coinvolgere la sanità privata nella mobilitazione elettorale. Agli attacchi delle opposizioni replica il presidente della Regione. Ma senza rispondere nel merito. “Come un anno e mezzo fa – afferma una nota di De Luca – con una puntualità cronometrica, anche oggi alla vigilia di un voto importante, viene costruita, sul nulla assoluto, una campagna di aggressione mediatica inaudita. Si ha paura del voto in Campania, che oggi come alle Regionali, è politicamente decisivo. Allora, i promotori di quella campagna si sono coperti alla fine di vergogna e noi abbiamo camminato a testa alta. Così succederà anche oggi”. Il riferimento è all’affaire degli impresentabili, con la lista varata dalla commissione antimafia presieduta da Rosy Bindi. E’ di ieri la notizia che la commissione ha chiesto alla procura di Napoli le carte su eventuali atti di indagine sulla riunione tra il governatore e i sindaci sul referendum.

“A chi alza polveroni per nascondersi – prosegue De Luca – riproporremo le domande scomode che cercano di evitare. Luigino Di Maio restituisca i 13mila euro al mese che percepisce e i 110mila euro di “spese elettorali”. Rispondano i Cinque Stelle sull’illegalità vera (firme false a Palermo e Bologna). Dicano perché, da quando volevano cambiare il mondo, si sono ridotti a difendere la palude burocratica dell’Italia così com’è. Rinnovo la mia sfida a Di Maio a un dibattito pubblico, in diretta, sui temi della legalità e della trasparenza, oltre che su quelli referendari”.

“C’è una sola questione in campo oggi in Italia – insiste De Luca-; una sola domanda cui rispondere: si vuole superare il bicameralismo perfetto e la palude burocratica? Si o no? Fino al 4 dicembre, ogni discorso dovrà partire e concludersi su questa domanda. Tutto il resto è un diversivo”.

(Foto Francesco Bassini)

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