Botti di Capodanno, 16 feriti in Campania: tragedia sfiorata a Mugnano

Cala drasticamente il bilancio dei feriti, ma non sono mancati i gesti scellerati. A Mugnano donna ferita alla testa da pallottola vagante: non è in pericolo. Un 16enne di Solofra rischia di perdere mano e occhio destri

Botti di Capodanno, una quindicina di feriti in Campania. Numero largamente inferiore ai 48 di un anno fa. E 40 gli interventi effettuati la scorsa notte dai vigili del fuoco. Ma anche stavolta si è sfiorata la tragedia. A Mugnano una donna è stata raggiunta alla testa da un proiettile vagante, esploso dopo la mezzanotte. La 52enne si trovava a casa dell’anziana madre quando, affacciatasi al balcone, è stata ferita all’occipite. Ora è ricoverata al Cardarelli, non in pericolo di vita, con il proiettile ritenuto. Sarà operata nei prossimi giorni per estrarlo, la prognosi è superiore ai 30 giorni. Tra Napoli e provincia, il bilancio è di 8 feriti. A Bagnoli, periferia ovest del capoluogo, sei persone, tutte maggiorenni, hanno riportato ferite dallo scoppio di petardi. Al Cardarelli è stato ricoverato un extracomunitario privo di documenti di identificazione: rischia di perdere una mano. Tra le segnalazioni raccolte dalla Questura partenopea in nottata c’è quella di un 30enne di Camposano, nel Nolano, feritosi a una mano mentre, intorno alle 4, raccoglieva in strada petardi inesplosi. Non è grave ma sarà denunciato per violazione del coprifuoco. Degli otto feriti registrati tra Napoli e provincia, sei sono stati medicati e dimessi. E rischia di perdere la mano destra e l’occhio destro un ragazzino di 16 anni di Solofra, in Irpinia, investito dall’esplosione di un petardo forse difettoso o forse maneggiato impropriamente. Il giovane è stato portato prima al pronto soccorso dell’ospedale Moscati di Avellino, dove gli sono state fornite le prime cure. Per la gravità del caso i medici hanno però disposto il trasferimento all’ospedale Pellegrini di Napoli, dove sarà operato alla mano. Il ragazzo si trova infatti ancora ricoverato e le sue condizioni sono considerate serie. L’incidente è accaduto utilizzando un petardo di categoria F2, e durante la perquisizione operata dai Carabinieri, nell’abitazione sono stati rinvenuti e sequestrati altri due petardi di categoria F4. Inoltre, tre feriti sono ricoverati all’ospedale di Caserta e due ad Aversa. Il primo incidente a Caserta ha comportato una violenta deflagrazione avvenuta fuori casa nel giardino, che ha coinvolto due palazzine attigue e sette veicoli parcheggiati per strada. A innescare una grossa esplosione tre fratelli di 17, 21 e 25 anni residenti nel complesso di Parco Primavera, nella frazione dell’area nord di Tuoro, rimasti feriti gravemente: il maggiore è in prognosi riservata all’ospedale di Caserta. Secondo i carabinieri della Compagnia di Caserta intervenuti sul posto, i tre avrebbero ammassato diverse bombe carta dal potenziale medio-alto. Sempre in provincia di Caserta, ad Aversa, un uomo ha riportato ferite al volto ed all’occhio ed all’emitorace sinistro dallo scoppio di un petardo con ustioni di primo e secondo grado e prognosi di quindici giorni. Un altro uomo ha riportato ferite lacero contusa alla mano destra con prognosi di sette giorni. Due i feriti nel Salernitano. A Salerno un giovane è stato raggiunto a una gamba da una scheggia di un petardo. Soccorso all’ospedale Ruggi ha riportato una prognosi di 15 giorni. All’Umberto I di Nocera Inferiore è arrivata una donna di Scafati con ustioni a una mano e al collo, causate da una scintilla di botti sulla sciarpa che indossava quando era fuori al balcone. 

A Napoli e nell’hinterland, lo scoccare del nuovo anno è stato salutato da almeno quarantacinque minuti di fuochi d’artificio. Una festa ad alto volume di botti, in cui sono stati uditi esplodere molti ordigni ad alto potenziale e si sono registrati comportamenti poco prudenti, come le batterie di razzi fatte partire per mezz’ora da un cortile condominiale di viale Colli Aminei, a Napoli, a pochi centimetri dai cassonetti della spazzatura, con evidente rischio di incendi.

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