
Il responsabile un 43enne disoccupato: forse l’obiettivo era il vescovo Aiello. Lievi ustioni per un passante, un vigile urbano e il direttore della Caritas diocesana. Fonti investigative: “Gesto di uno squilibrato”
Attentato esplosivo contro la Curia di Avellino: tre feriti, fermato il responsabile. L’autore è un disoccupato, che ha fatto scoppiare tre bombolette di gas da camping, in prossimità del portone del palazzo vescovile in piazza Libertà. Nella deflagrazione sono rimasti feriti un passante, un vigile urbano e il direttore della Caritas diocesana, Carlo Mele, in quel momento in ufficio. Lievi ustioni per tutti e tre. L’artefice dell’attentato ha tentato di fuggire, ma è stato bloccato da un agente della polizia municipale e da un passante. Poi è stato condotto in questura. Si tratta di un 43enne senza lavoro originario della provincia di Salerno, residente in Irpinia. Fonti investigative l’attentato è il “gesto di uno squilibrato”. Sul posto gli agenti della Polizia scientifica, Vigili urbani e Vigili del Fuoco. I danni sono lievi: annerite dal fumo una parete dell’androne e parte del portone. Al momento dell’esplosione il vescovo, monsignor Arturo Aiello, era in sede. E forse era proprio l’alto prelato l’obiettivo dell’attentatore. Aiello avrebbe dovuto lasciare il palazzo vescovile poco dopo le 17. L’esplosione dell’ordigno artigianale è avvenuta alcuni minuti prima che il vescovo varcasse il portone dell’edificio. Gli investigatori descrivono l’attentatore in forte stato confusionale, probabilmente pentito del gesto. Un atto figlio della disperazione e di una lunga storia di dipendenza dall’alcol.