
In occasione della 3^ Festa interregionale del Sud Anp-Cia si è discusso sul progetto di riforma ad alto rischio per la società meridionale
L’autonomia differenziata, prevista dall’articolo 116 della Costituzione, potrebbe creare gravi problemi per il Sud. Lo ha affermato oggi, 21 ottobre 2023, il Presidente dell’Associazione nazionale pensionati (Anp) della Cia, Giuseppe De Luca, intervenendo al convegno su Sanità, servizi, territorio, sfide e rischi dell’Autonomia Differenziata. L’evento si è svolto al Villaggio Olimpia Cilento Resort ad Ascea Marina (SA). Il tutto, nell’ambito della 3^ festa interregionale del Sud organizzata da Anp-Cia e Cia Campania.
De Luca chiede riforma che valorizzi risorse del territorio
Inoltre, secondo De Luca, il progetto di legge del Governo sull’autonomia differenziata non garantisce i livelli essenziali delle prestazioni (Lep) dei diritti sociali, previsti dall’articolo 117 della Costituzione. Questo potrebbe accentuare le disuguaglianze tra le regioni e penalizzare le aree meno sviluppate, come il Mezzogiorno. Pertanto, De Luca ha chiesto una riforma che tenga conto delle esigenze di tutti i cittadini e che valorizzi le risorse del territorio.
Cia Campania, Anp Cia e Ordine dei medici Salerno esprimono preoccupazione
Al convegno hanno partecipato anche il Presidente di Cia Campania, Antonio Di Maio, il Direttore generale di Anp Cia, Giuseppe Di Natale, e il Presidente dell’Ordine dei medici di Salerno, Antonio Magi. Tutti hanno espresso preoccupazione per le conseguenze dell’autonomia differenziata sulla sanità, sui servizi e sullo sviluppo del Sud. Infine, hanno auspicato un dialogo costruttivo tra le istituzioni e le forze sociali per trovare soluzioni condivise e sostenibili.
Gianfranco Viesti su autonomia differenziata: “secessione dei ricchi”
L’economista Gianfranco Viesti ha criticato duramente il progetto di autonomia differenziata del Ministro Calderoli. In un intervento in streaming, ha ripreso le tesi del suo libro La Secessione dei Ricchi. Ha spiegato che Lombardia e Veneto vogliono diventare regioni a statuto speciale. In questo modo, avrebbero più risorse e meno obblighi verso lo Stato. Ha definito questa richiesta una secessione dei ricchi. Inoltre, ha avvertito dei rischi per il debito pubblico e per l’Europa. Infine, ha concluso dicendo di essere contrario a Regioni–Stato uniche in Ue. Ha sostenuto che le politiche pubbliche devono essere coordinate dallo Stato e che i Comuni non devono essere abbandonati.
L’Anp Cia: “scelta scellerata e fuori tempo massimo”
L’Associazione nazionale pensionati (Anp Cia) ha espresso il suo parere negativo sull’autonomia differenziata. Lo ha fatto con un documento presentato dal vice Presidente nazionale Matteo Valentino. Il documento critica la scelta di dare maggiori poteri e competenze a alcune regioni. Secondo l’Anp Cia, questa scelta è scellerata e fuori tempo massimo.
Inoltre, il documento spiega che l’autonomia differenziata potrebbe indebolire il ruolo dello Stato, aumentare la burocrazia e i costi, creare disparità tra i cittadini e aggravare il divario tra Nord e Sud. Per questo motivo, l’Anp Cia chiede quindi di applicare i livelli essenziali delle prestazioni in tutti i settori, ma denuncia che si tratta di una materia indefinita. Infine, l’Anp Cia si oppone a una forma di autonomia differenziata asimmetrica, che lascia alle regioni la libertà di chiedere o meno maggiori poteri. L’Anp Cia sostiene che questa forma di autonomia sia spinta da motivazioni economiche e non tenga conto delle esigenze sociali del paese.
L’autonomia differenziata divide le regioni del Sud
Mentre l’Assessore al bilancio della Campania, Ettore Cinque, chiede condizioni di parità, il Vicepresidente della Basilicata, Francesco Fanelli, si dice possibilista e vede un’opportunità.
Cinque ha rilanciato: “Non temiamo la sfida dell’autonomia in sé. Siamo una regione che ha recuperato un miliardo e 600 milioni. Il problema è la riforma. Deve mettere tutte le regioni allo stesso livello. I divari sono antichi. La riforma Calderoli è a costo zero. Ma il livello delle prestazioni essenziali va fissato alla regione migliore o peggiore? Se alla peggiore, si cristallizzano le differenze e si annulla la sfida“.
D’altra parte, Fanelli ha detto: “Sono possibilista, ma non confondiamo i piani. Sulla sanità pesano le scelte sbagliate del passato. Ma abbiamo fatto passi in avanti enormi, sia in qualità che in risanamento. Sull’autonomia differenziata, nasce dalla riforma del Titolo V di Amato. Sul disegno legge Calderoli si dibatterà. Il divario Nord-Sud c’è già. Le differenze sui livelli essenziali ci sono già e vanno superate. Sono della Lega, ma sono del Sud e guardo con attenzione al progetto di legge, non con preoccupazione. Bisogna riflettere sui Lep e le risorse necessarie. Ma conta la qualità degli amministratori. Per i nostri territori sarebbe un’opportunità e già lo applichiamo: in Basilicata i cittadini non pagano più il gas ecco perché non possiamo non considerarla un’opportunità“.
La legge sull’autonomia differenziata non convince gli agricoltori della Cia Campania
La proposta di legge sull’autonomia differenziata non convince gli agricoltori della Cia Campania. Lo hanno detto presentando un’analisi critica del disegno di legge. Il Presidente di Cia Campania, Raffaele Amore, ha sottolineato che la riforma non tiene conto delle esigenze del Paese e dei territori. “Questa legge nasce da un patto tra due partiti che si scambiano l’autonomia per l’accentramento. Così si creano divari e si abbandona il Mezzogiorno. Noi dobbiamo difendere i nostri interessi come imprenditori e come cittadini”, ha affermato.
L’Anp Cia Campania esprime dubbi su capacità di gestione delle Regioni
Inoltre, anche il Presidente di Anp Cia Campania, Alfonso Del Basso, ha espresso dubbi sulla capacità delle Regioni di gestire meglio dello Stato le materie delegate. Ha ricordato che ci sono regioni grandi e piccole, con risorse e competenze diverse. Ha poi evidenziato il rischio di una riduzione dei fondi statali per settori vitali come la sanità, l’istruzione e l’ambiente. “Se lo Stato non garantisce i servizi, le regioni dovranno aumentare le tasse locali. Ma non sappiamo quali sono i livelli essenziali delle prestazioni“, ha detto.
Cittadinanzattiva boccia duramente la riforma
Infine, il Segretario generale di Cittadinanzattiva, Annalisa Mandorino, ha bocciato la riforma con parole dure. “Se tutto passasse alle Regioni l’Italia sarebbe finita. Questa non è autonomia, ma regionalismo asimmetrico. Avremmo regioni di serie A e di serie B, con statuti speciali e ordinari diversi“, ha dichiarato.
Cia Agricoltori Italiani: proposte alternative per tenere unito il Paese
Il Presidente nazionale di Cia Agricoltori Italiani, Cristiano Fini ha chiuso la giornata con un intervento. Ha sottolineato l’importanza di coinvolgere i soggetti sociali del territorio in un dibattito pubblico su una questione delicata e impattante. Inoltre, ha evidenziato i temi della fiscalità e della sanità, ma anche le altre materie del disegno di legge. Oltretutto, ha affermato che l’obiettivo di Cia è evitare un aumento del divario fra aree urbane e rurali. Infine, ha annunciato che Cia parteciperà con proposte alternative, valutando i bisogni sociali dei territori, per tenere unito il Paese.