Anm, 28 bus rotti e fermi a pochi mesi dall’arrivo: “Aspettano l’intervento in garanzia”

La denuncia sui nuovi mezzi lasciati nei depositi, ad opera della autista Maria Aprovitola. Diversi gli interrogativi sulla gara, vinta da Industria Italiana Autobus: perché più di metà delle unità è già guasta? Secondo Augusto Cracco (ex Ctp), non circolano in attesa della riparazione a cui è tenuta la ditta vincitrice

Anm, mistero fitto sugli autobus nuovi, ma fermi nei depositi. A quanto si apprende sono 28, più della metà dei 56 arrivati dalla gara finanziata con 15 milioni di fondi europei: 15 nel deposito di via Nazionale delle Puglie e 13 in quello di Cavalleggeri. Un appalto aggiudicato all’Industria italiana autobus. Ma a 24 ore dalla denuncia della autista Maria Aprovitola, corredata da foto, non si registrano commenti ufficiali dall’Azienda napoletana mobilità. Si segnala, tuttavia, il post di Augusto Cracco, ex amministratore della Ctp e vicino agli ambienti dell’amministrazione de Magistris. Secondo lui, la causa del mancato utilizzo è dovuta al periodo di garanzia dei mezzi, finiti già in manutenzione. In pratica l’Anm – i cui libri sono in tribunale – sarebbe costretta ad attendere la riparazione della società vincitrice del bando, invece di pagare un intervento con le disastrate casse aziendali. Una scelta forse obbligata, ma che apre ad almeno altri tre inquietanti interrogativi. Il primo riguarda il capitolato di gara: in tema di riparazioni in garanzia, si prevede l’impegno ad un rapido intervento? Nel capitolo 5 del capitolato speciale d’appalto, si legge che il fornitore deve “ultimare gli interventi e porre a disposizione dell’azienda Tpl il veicolo in perfetta efficienza entro un massimo di quattro giorni lavorativi, che decorrono dal primo giorno successivo a quello della segnalazione e contemporanea messa a disposizione del veicolo”. Inoltre, qualora “detto termine, per ragioni oggettive, risultasse insufficiente, il Fornitore e l’azienda Tpl fisseranno di comune accordo un nuovo congruo termine”. È previsto anche l’obbligo di assicurare un’assistenza logisticamente vicina ai depositi Anm? Il Csa specifica: il fornitore è tenuto ad “effettuare l’intervento, ogni qualvolta il tipo di intervento lo consenta, presso la sede dell’azienda Tpl”. Non si parla, però, di officine in zone di prossimità, nei casi in cui non sia possibile operare presso l’Anm.

 

L’ultima domanda è relativa allo stock di autobus forniti da Industria italiana autobus, tra i cui principali azionisti figurano colossi come Invitalia e Leonardo: quanto è normale che 28 mezzi su 56 si guastino, a pochi mesi dalla consegna? Il tutto, ovviamente, al netto di eventuali danni procurati da terzi (vandali, incidenti stradali). “La ditta – osserva Maria Aprovitola – doveva correre già quando si è guastato il primo bus invece siamo arrivati a 28 autobus e nessuno se ne frega”. Antonio Di Gennaro, delegato metropolitano Assoutenti, afferma: “Con un Parco Mezzi Pubblici ridotto a circa 200 unità, in una città in cui ne servirebbero non meno di 700, ci si permette anche di non fare in regolare Servizio Autobus appena acquistati? Vorremmo capire le ragioni di una situazione di abbandono del genere, dopo che solo pochi mesi fa ci si era vantati, da parte di Sindaco ed Assessore di avere acquisito questi nuovi autobus, oltretutto mediante Fondi Europei”. Noi, intanto, attendiamo che qualcuno batta un colpo: possibilmente non sulla carrozzeria.

girobe

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