Acerra, balle di rifiuti vicino a coltivazioni: ora così svuotano i siti saturi?

Aperto fascicolo alla procura di Nola dopo la scoperta degli attivisti 5 stelle. La capogruppo regionale Muscarà: “Niente più incendi grazie a protocollo anti roghi, ma ora controlli sui privati che gettano veleni ovunque”

In Campania il sistema dei rifiuti è ancora all’anno zero, poggia sui viaggi fuori regione e basta un incidente a mandarlo in tilt. Ecco perché, se la filiera è in affanno, tornano in gioco i pirati dei rifiuti. Come ad Acerra dove stamattina, a ridosso di un campo coltivato, sono state trovate circa 40 tonnellate parzialmente imballate. La denuncia arriva dagli attivisti del locale Meet up 5 stelle, dopo la scoperta in località Ponte di Cane, non lontano dall’inceneritore. Le balle erano sul fondo di un cantiere privato, nei pressi di un terreno coltivato a broccoli e cavolfiori. C’erano anche scarti pericolosi, ed è stata rilevata una buona percentuale di umido. I rifiuti venivano da impianti di primo trattamento, e sarebbero dovuti finire negli stir, per la tritovagliatura. Sul posto è stata chiamata la polizia municipale. Dopo la relazione degli agenti, la magistratura ha aperto un fascicolo.

 

 

“Ora che, grazie alle misure messe in campo dal nostro governo, i controlli sono serrati e – sostiene Maria Muscarà, capogruppo regionale del M5s – non è più possibile liberare le piazzole di impianti e siti di stoccaggio privati dando alle fiamme il materiale accumulato, la nuova strategia per fare piazza pulita di rifiuti indifferenziati eccedenti consiste nello sversarli in aree di periferia e campi coltivati”. Il sospetto è che, infatti, dai roghi all’interno dei siti si passi a conferire i rifiuti dove i controlli sono assenti. Cambiano le modalità, resto identico lo scenario: il sistema non ce la fa, e per ripartire si affida alla mano criminale. “Casi come quello di Acerra – sottolineano Muscarà e la portavoce M5s al Comune, Carmela Auriemma – potrebbero riguardare molte altre aree limitrofe della regione, con un impatto sull’ambiente devastante. La zona oggetto del sopralluogo di questa mattina è a ridosso di un campo coltivato a verdure, sul quale è finita una parte degli stessi rifiuti e nei cui suoli potrebbe riversarsi del percolato. Bisogna procedere a un’intensificazione dei controlli, ora che con il protocollo anti roghi voluto dal governo sarà fissato anche un limite del quantitativo di rifiuti da stoccare all’interno dei siti, di cui finalmente conosceremo anche la natura”. E quindi c’è l’appello: “Ora è più che mai necessario dare vita, a livello regionale, a un ciclo ottimale che parta da una progressiva riduzione della produzione pro capite di rifiuti, passando per il riuso, un incremento della raccolta differenziata, a finire con il riciclo della materia, così da dar finalmente vita a una vera economia circolare”.

 

 

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