19 marzo, la festa amara di 250mila padri separati in Campania

La realtà nella quale vivono molti papà separati è alquanto drammatica, soprattutto se alla sofferenza provocata dalla fine di un legame sentimentale, e di una convivenza con i propri figli, si aggiunge una situazione economica che spesso li fa precipitare nel baratro, tanto da essere definiti “nuovi poveri“. In Italia sono 4 milioni, di cui 80mila a Napoli

La crisi economica continua a  gettare  nella povertà migliaia di italiani facendo chiudere aziende e riducendo il potere di acquisto di pensionati e dipendenti, ma esiste una categoria che più di altre ha sofferto e soffre la crisi ed è quella dei genitori separati, sopratutto se uomini. Secondo l’Eurispes in Italia i papà separati sono 4 milioni e ottocentomila vivono sotto la soglia di povertà, molti dormendo in macchina o peggio ancora, per strada nonostante abbiano un lavoro e un reddito. Secondo le associazioni del volontariato e dei genitori separati, ce ne sono almeno 250 mila in Campani di cui 80 mila a Napoli.  La realtà nella quale vivono molti padri separati in Italia è alquanto drammatica, soprattutto se alla sofferenza provocata dalla fine di un legame sentimentale, e di una convivenza con i propri figli, si aggiunge una situazione economica che spesso li fa precipitare nel baratro, tanto da essere definiti “nuovi poveri“. Il rapporto tra licenziamento e separazione è in forte crescita per ragioni sociali, psicologiche e familiari. Non è un caso che i matrimoni naufragati siano in forte aumento soprattutto negli ultimi anni, in piena tempesta occupazionale, con fabbriche che chiudono e massicci licenziamenti. Il problema principale dei padri separati è quello della casa. D’altra parte, è già difficile mantenerne una, immaginarsi due. Tantissimi i casi di persone in difficoltà, un fenomeno che soprattutto in Campania comincia ad assumere i connotati di una vera e propria emergenza. E c’è chi lancia la proposta di una “casa pubblica per i papà separati” sulla scia di quanto è stato già creato in altre città italiane, come Milano e Padova. Bisogna prendere coscienza di essere di fronte a un allarme sociale. L’ennesimo. Le separazioni e i divorzi, dati gli obblighi economici e le spese che determinano, trasformano i separati in veri e propri clochard.

 

 

Molti padri separati, sebbene lavoratori, diventano progressivamente indigenti dopo la separazione, condizione che rende difficile anche mantenere un legame con la prole, spesso per l’incapacità di garantire un tetto sotto il quale far dormire i propri figli. Tantissimi di loro mangiano solo un pasto al giorno, la carne una volta alla settimana. Il calcolo che ripetono tutti, bisogna riconoscerlo, ha una sua fondatezza. Considerato che l’85 per cento dei lavoratori dipendenti campani non arriva a 1500 euro al mese e ragionando  su questa cifra, i conti sono belli e fatti. Un padre con un figlio a carico, togliendo 400 euro per il suo mantenimento, ci si ritrova in condizioni di povertà relativa. Se toglie altri 400 euro per il mutuo, 200 per il pagamento delle bollette di gas, luce e acqua,  è proprio povero. Povero e basta.  Arriva alla fine del mese con solo 500 euro. I padri separati rappresentano la nuova classe di emarginati che si affaccia nelle nostre città. Nel 90% dei casi si tratta di padri buttati fuori di casa, molti sul lastrico, che si riducono a vivere in macchina o nel negozio dove lavorano. Alcuni tornano a vivere dai genitori. Arrivano a perdere davvero tutto. Nell’80% dei casi di separazione i figli vengono affidati alla madre, la quale di conseguenza ottiene anche la casa coniugale, i cui oneri però spettano sempre al padre. Altre conseguenze della separazione: aumenta il ricorso ai servizi socio-assistenziali del territorio come anche la crescita di disturbi psicosomatici. Almeno l’80 per cento dei papà separati  accusa un più alto numero di sintomi rispetto alla pre-separazione. Sarebbe importante che si prendessero provvedimenti, anche perché ogni bambino ha diritto ad avere un papà che lo accolga nella propria casa e gli faccia avere un ambiente sereno in cui passare del tempo insieme. E non è giusto che un bambino debba subire lo spettacolo della povertà paterna.

Ciro Crescentini

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