
Pd, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Confindustria e sindacati consociativi contro la soglia a 9 euro lordi
“Chi ha paura del salario minimo? Il 28 giugno giornata di protesta nazionale per una legge sul salario minimo“. Lo annuncia l’Usb, l’Unione Sindacale di Base, uno dei principali sindacati indipendenti del nostro Paese. “Non manca nessuno, tutti si stanno schierando contro il salario minimo a 9 euro lordi. Le forze politiche sono tutte dalla stessa parte, a parte il Movimento Cinque Stelle che presenta la proposta, dal Pd a Forza Italia, da Fratelli d’Italia alla Lega. Contrari i sindacati e Confindustria che ormai parlano la stessa lingua.L’Aran nell’audizione alla Camera ha segnalato l’inevitabile aumento della spesa pubblica che deriverebbe dall’aumento contrattuale per i lavoratori in appalto, guardandosi bene dal ragionare sull’internalizzazione del personale che porterebbe enormi risparmi per i bilanci della Pubblica amministrazione.” dice l’Usb. “Anche l’ISTAT ha sottolineato i costi del salario minimo per le imprese, trascurando i costi economici e sociali che da anni pagano i lavoratori.L’OCSE addirittura sostiene che i 9 euro lordi porterebbero il salario minimo in Italia ad un livello superiore a tutto il resto dei paesi occidentali, ma ammette per bocca dell’economista Andrea Garnero che tale soglia è più elevata della maggioranza dei contratti collettivi esistenti” Preoccupante l’uscita del presidente di Confindustria Boccia sullo stesso giornale quando afferma che “bisogna elevare i salari dei lavoratori italiani, riducendo tasse e contributi”, perché la logica è che gli aumenti salariali devono essere coperti dalla fiscalità generale e devono incidere sulla spesa pubblica piuttosto che sui profitti e le rendite”, dice l’Usb. “Disarmante invece la posizione di Cgil, Cisl e Uil che continuano a sostenere che bisogna salvaguardare l’autonomia contrattuale, dimenticandosi che nei rinnovi contrattuali gli aumenti salariali sono stati vincolati all’indice IPCA*, che ha da tempo sterilizzato ogni possibilità di aumento – aggiunge il sindacato- Non c’è un solo interlocutore che abbia il coraggio di prendere posizione dalla parte dei lavoratori. La proposta di legge, che ha appena iniziato il suo iter parlamentare, sembra pertanto destinata ad essere stravolta, soprattutto lì dove indica la soglia dei 9 euro orari come minimo sotto il quale i salari sarebbero fuorilegge”. “Il 28 giugno l’Unione Sindacale di Base chiama tutti i delegati ed iscritti a far sentire la propria voce per una legge sul salario minimo con striscioni, sit-in, azioni di denuncia che segnalino la volontà diffusa di alzare i salari nel nostro paese”, conclude.
DI MAIO: NON INDIETREGGEREMO DI UN CENTIMETRO, IN ITALIA CI SONO LAVORATORI SOTTO CONTRATTO CHE NON ARRIVANO A 500 EURO AL MESE – “Chi si vuole mettere di traverso a prescindere, sappia che noi non indietreggeremo di un centimetro”. Lo scrive su facebook il vicepremier e ministro Luigi Di Maio. “In Portogallo– aggiunge- un lavoratore non puo’ prendere meno di 650 euro al mese, in Spagna non meno di 826 euro, nel Regno Unito, Francia, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Irlanda e Lussemburgo un lavoratore non puo’ prendere meno di mille euro al mese. In Italia ci sono lavoratori sotto contratto che non arrivano a 500 euro al mese. Vi sembra normale? No che non lo e’ e non si capisce perche’ nelle ultime 24 ore qualcuno abbia alzato un muro contro la nostra proposta sul salario minimo, che fissa la soglia ad almeno 9 euro lordi l’ora per ogni lavoratore, circa 1200 euro netti al mese. Tutto si puo’ rivedere, per carita’, tutto si puo’ aggiustare, ma non accetto attacchi preventivi!”. “Sono curioso di sapere– dice ancora Di Maio- quanto guadagnano tutti questi grandi pensatori che puntano il dito contro una proposta che, tra l’altro, non ci siamo nemmeno inventati noi, ma che e’ gia’ presente in ben 22 Paesi. Vogliono alzare lo scontro come hanno fatto su Quota 100? Lo facessero, i loro muri ci dicono che la nostra proposta e’ buona, vuol dire che fa bene all’economia reale piuttosto che alle banche! Quel che non capisco, invece, e’ l’atteggiamento di alcuni sindacati, per i quali ho un messaggio chiaro: non abbiate paura, se l’obiettivo di tutti e’ la tutela dei lavoratori possiamo lavorare insieme. Se invece lo scopo e’ remare contro per partito preso, allora non ci stiamo”. Per il MoVimento 5 Stelle un lavoratore o una lavoratrice devono potersi alzare la mattina e sentirsi più motivati e più felici di ricevere una retribuzione giusta, che permetta loro di progettare qualcosa di importante nella propria vita. Chi oggi in Italia prende 3 o 4 euro l’ora è costretto a farlo per sopravvivere, non si diverte certo ad essere sottopagato. Quindi noi andiamo avanti. Eccome se andiamo avanti. Perché siamo stati eletti per pensare al Paese, non per difendere il nostro orticello come fa qualcun altro! Parallelamente al salario minimo porteremo, inoltre, in legge di bilancio, una proposta sulla riduzione del cuneo fiscale che presenteremo nei prossimi giorni. Meno tasse alle imprese e stipendi più alti. Così torniamo a correre, così torniamo a crescere. Chi vuole partecipare a questo cambiamento, chi vuole condividere questa visione e dare il suo contributo, dai sindacati, agli imprenditori, a tutti gli stakeholder, è il benvenuto. Chi si vuole mettere di traverso a prescindere, sappia che noi non indietreggeremo di un centimetro!