Turchia, il golpe vero dopo quello da operetta: epurati insegnanti, giornalisti e religiosi

Purghe di massa ed oltre 9mila gli arresti per i presunti fiancheggiatori del fallito colpo di Stato

Sono 9.322 gli arresti, secondo quanto riferito dal vicepremier e portavoce del governo di Ankara, Numan Kurtulmus. Senza contare le purghe di massa. Non accenna a fermarsi in Turchia la stretta autoritaria per i sospetti di aver fiancheggiato i golpisti. Il ministero dell’Educazione turco ha annunciato di aver sospeso 15.200 dipendenti per sospetti legami con la rete che fa capo a Fethullah Gulen, accusata da Ankara di essere dietro al fallito colpo di Stato. La Presidenza turca per gli Affari religiosi (Diyanet), massima autorità islamica che dipende dallo Stato, ha annunciato di aver allontanato 492 dipendenti – tra cui imam e docenti di religione – per il sospetto di legami con la rete di Gulen. La Diyanet ha anche annunciato che non permetterà lo svolgimento dei funerali islamici per i golpisti uccisi. Il Consiglio per l’alta educazione (Yok), organo costituzionale responsabile della supervisione delle università turche, ha chiesto le dimissioni dei 1.577 rettori della Turchia. Tra questi, 1.176 sono di università pubbliche e il resto di fondazioni universitarie. Il ministero dell’Educazione turco ha revocato la licenza d’insegnamento a 21 mila docenti che lavorano in scuole private, molte delle quali sono ritenute vicine alla rete dei sovversivi. E non è ancora finita.

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