L’anticipazione del premier al giornalista per il suo nuovo libro scatena la reazione di Accorinti: “Opera inutile e costosa”

MESSINA – Se avessero voluto studiare un copione per un film su Renzi “figlioccio” di Berlusconi, non avrebbero fatto di meglio. Perché nel ritorno del Ponte sullo Stretto ci sono tutti gli ingredienti di una Silviofania, l’apparizione luminescente dell’ex Cavaliere pregiudicato nel firmamento della politica. Oltre al leader del Pd c’è Bruno Vespa, quello del contratto con gli italiani firmato dall’uomo di Arcore, e c’è  quell’infrastruttura tanto adatta a un bel plastico di Porta a Porta. Sì, proprio il Ponte, archetipo di tutte le promesse mirabolanti, ad impatto ambientale devastante, sparate da Berlusconi. “Diventerà un altro bellissimo simbolo dell’Italia. Certo che si farà” anticipa Renzi all’amico giornalista nell’intervista per il nuovo libro Donne d’Italia. “Prima di discuterne  – spiega il premier -sistemiamo l’acqua di Messina, i depuratori e le bonifiche poi faremo anche il ponte, portando l’alta velocità finalmente anche in Sicilia e investendo su Reggio Calabria, che è una città chiave per il sud”. Ma una protesta si leva proprio dalla città alle prese con l’incredibile emergenza idrica.

“Parlare del ponte ora mi inorridisce: è un’opera inutile, devastante, e costosa” dice il sindaco Renato Accorinti. “Lo stretto di Messina è un patrimonio dell’umanità – aggiunge il primo cittadino – abbiamo tutte le potenzialità di un territorio bello e meraviglioso, ma quando i turisti vengono qui spostarsi è un disastro”.
(Foto Renato Accorinti/Fb)

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