Scuola, appello Articolo Uno: “No a Invalsi e Pcto per l’esame di Stato”

La richiesta del Dipartimento “Scuola, Università e Ricerca”

Esame di Stato di scuola secondaria 2019/2020, appello contro l’inserimento delle prove Invalsi e delle attività dei Pcto ( Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento). Il Dipartimento “Scuola, Università e Ricerca” di Articolo Uno, preso atto della circolare 2197 del 25 novembre, che anticipa le novità da introdurre nel prossimo esame di stato, esprime soddisfazione per il recepimento dei suggerimenti pervenuti da ampie parti del mondo dell’istruzione, e non solo, in merito alla necessità di ripristinare la traccia di storia tra quelle proposte per lo svolgimento della prima prova scritta di Italiano; per la decisione di ridefinire le procedure per lo svolgimento del colloquio. Tuttavia esprime viva preoccupazione e decisa contrarietà per l’espletamento della prova Invalsi e lo svolgimento delle attività organizzate nell’ambito dei Pcto.

“Le prove Invalsi – afferma una nota di Articolo Uno – sono da tempo oggetto di contrarietà da parte del mondo della scuola. Tale contrarietà non riguarda, come da più voci si continua a sostenere, il rifiuto da parte del sistema scolastico di essere sottoposto a valutazione. Il meccanismo delle prove Invalsi rappresenta un sistema di valutazione del “prodotto finito”, e non del processo, applicando alla scuola, luogo dove sovrano è il processo di apprendimento, continuo, complesso, poliedrico, differente da realtà a realtà, una filosofia da azienda manifatturiera dove, giustamente, si controllano a campione i pezzi prodotti per individuare difetti nelle linee di produzione”. 

Si rileva inoltre: “A maggior ragione desta poi preoccupazione il fatto che nelle ultime prove Invalsi le domande a risposta aperta presenti nei test somministrati agli studenti siano state corrette in modo manuale (e non poteva essere altrimenti), da parte di ricercatori Invalsi, senza che fosse resa trasparente ai docenti la metodologia utilizzata né le griglie o altri criteri. Questo ha rappresentato un evidente sconfinamento in quello che è da sempre un terreno di pertinenza dei docenti, e cioè la valutazione, i cui criteri vengono elaborati dalle singole scuole negli opportuni momenti di incontro e programmazione didattica”.

Quanto alle attività dei Pcto, derivanti dalla precedente normativa sull’alternanza scuola lavoro, Il Dipartimento “Scuola, Università e Ricerca” di Articolo Uno ricorda che “sono stati anch’essi oggetto di contrasto nel mondo dell’istruzione. Non neghiamo assolutamente l’importanza di aver introdotto nella scuola un momento di confronto con la realtà extrascolastica, e in tale importante direzione va anche la recente legge in tema di Cittadinanza e Costituzione”. Tuttavia, così “come la sospensione della legge fa intravvedere la giusta consapevolezza di procedere ad un ordinato inquadramento delle attività trasversali e di contatto con il mondo esterno alla scuola, non si capisce perché non si sia adottata la stessa lungimiranza nei confronti delle attività legate ai Pcto, che, fra l’altro, sono state già, giustamente, drasticamente ridimensionate dal precedente ministro Bussetti”.

Quindi il Dipartimento “Scuola, Università e Ricerca” di Articolo Uno chiede che le prove Invalsi e le attività dei Pcto non entrino a far parte dei requisiti di ammissione all’esame di Stato.

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