San Benedetto de’ Marsi, ecco il cacciatore che ha ucciso l’Orsa Amarena

E’ stata istituita da parte dei carabinieri la vigilanza armata fuori la villa del 56enne: subito dopo la sua identificazione, sui social si è scatenata una sorta di caccia all’uomo, ricoperto di minacce di morte ed insulti.

L’orsa marsicana Amarena simbolo dell’Abruzzo dei Parchi è stata uccisa da una fucilata per mano dell’allevatore e cacciatore 56enne Andrea Leombruni, titolare, insieme al fratello, della storica Norcineria Leombruni di San Benedetto de’ Marsi.

Ancora in corso le ricerche dei due cuccioli di Amarena, fuggiti via spaventati, e rischio della vita in quanto non in grado di difendersi da altri animali.

orsa amarena

Solo pochi giorni fa l’orsa Amarena, madre di Juan Carrito, morto investito da una automobile, è stata immortalata mentre attraversava San Sebastiano dei Marsi con i suoi due cuccioli, a pochi metri da residenti e  turisti.

La notizia della sua uccisione sta creando sconcerto, dolore e indignazione in tutta Italia. Durissima la reazione dei cittadini abruzzesi. Intanto è stata istituita da parte dei carabinieri la vigilanza armata fuori la villa del 56enne: subito dopo la sua identificazione, sui social si è scatenata una sorta di caccia all’uomo, ricoperto di minacce di morte ed insulti.

Alcuni hanno pubblicato la foto e le generalità complete del denunciato. Di qui la scelta da parte dell’Autorità giudiziaria di Avezzano che sta indagando sull’accaduto, di far istituire una vigilanza permanente fuori il cancello della villa dove si è verificato l’abbattimento.

Come riferisce l’ente Parco, alle 23 circa di ieri sera l’orsa Amarena è stata colpita da una fucilata esplosa da Leombruni all’interno del giardino della sua abitazione, alla periferia di San Benedetto dei Marsi, fuori dal Parco e dall’area contigua. Sul posto sono prontamente intervenute le guardie del Parco, in servizio di sorveglianza, vista l’area in cui Amarena era scesa coi suoi cuccioli.

Sul posto è intervenuto il veterinario del Parco con la squadra di pronto intervento, che però ha potuto accertare solo la morte dell’orso vista la gravità della ferita.

L’uomo è stato identificato dai guardiaparco e poi sottoposto ai rilievi a cura dei Carabinieri della locale stazione, intervenuti a seguito della chiamata dei guardiaparco. I rilievi per accertare la dinamica dei fatti sono proseguiti per tutta la nottata.

Il sistema di sicurezza, in atto per la salvaguardia degli orsi marsicani, messo in campo dai carabinieri e dal personale del parco è scattato alla percezione del colpo di fucile da caccia legalmente detenuto da chi ha utilizzato l’arma dopo aver notato la presenza del plantigrado all’interno del giardino di casa.

La Procura di Avezzano, con il pm Maurizio Maria Cerrato, ha dunque aperto un fascicolo nei confronti del 56enne per il reato 544bis del codice penale, su chiunque procuri per crudeltà o senza necessità la morte di animali: l’uomo rischia dai 4 mesi ai 2 anni di reclusione. Nel frattempo si apprende che l’uccisore era legittimato alla detenzione di armi da fuoco.

L’uomo ha spiegato di aver sparato perché pensava che ci fossero ladri in azione nella sua proprietà. Poi ha affermato di essersi trovato davanti all’orso che si sarebbe alzato su due zampe, e spaventato e sentendosi in pericolo avrebbe dunque premuto il grilletto. Ma la veridicità di quanto affermato dovrà essere ora acclarato dalle indagini e dalle perizie balistiche.

L’uomo è stato intanto preso di mira in modo pesante sui social: commenti violenti e aggressivi quali “devi fare la stessa fine, assassino… ; mi auguro che ti facciano una bella festa, magari a sorpresa; Spero un giorno che tutto questo male che hai provocato a quella povera orsa ti ritorni indietro a te e a tutta la tua famiglia”. Al momento sono più di 1000 i cittadini indignati che hanno scritto e continuano a scrivere sulla bacheca social del commerciante.

Dal 2010 ad oggi 15 orsi sono stati uccisi nel centro Italia, di cui 3 nel territorio dei parchi del centro Abruzzo.

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest