Ritrovate a Napoli le due ragazzine scomparse nella provincia di Ravenna

 Brillante lavoro dei carabinieri della stazione di San Pietro a Patierno e quelli del Nucleo Investigativo

 Le due ragazzine della provincia di Ravenna allontanatesi lo scorso 27 marzo, prima di entrare a scuola, sono state ritrovate a Napoli dai carabinieri in un B&B di corso Arnaldo Lucci, nei pressi della stazione ferroviaria di Piazza Garibaldi. Le due ragazzine sono in ottimo stato di salute e verranno ai genitori che sono in arrivo nella stazione carabinieri di San Pietro a Patierno.

Proprio nel capoluogo campano e nelle zone vicine si erano concentrate presto le ricerche delle due ragazzine. Ben presto era stata fatta dai carabinieri l’ipotesi che le due amiche avessero raggiunto in treno Napoli. Una traccia che hanno seguito anche i genitori delle due amiche, che avevano anche diramato una serie di appelli sui social, con foto delle figlie e numeri di telefono, nella speranza che qualcuno le avesse viste in città o nel corso del viaggio. A indicare con chiarezza che le due amiche avevano intenzione di andare a Napoli era un messaggio che Michelle aveva inviato, secondo un familiare, ad un’altra ragazza conosciuta online, dicendole che la voleva andare a trovare nel capoluogo campano. Anche le tracce lasciate dai cellulari delle amiche portavano in Campania.

E la madre di Sofia, aveva spiegato in un appello lanciato stasera dalla tv, che la ragazzina “diceva di Napoli perché le piacevano le sue canzoni, le piacevano le persone, tutti quei cantanti”.

 Alla luce di quanto accaduto, “voglio ringraziare il comandante provinciale dei Carabinieri Andrea Lachi, le due compagnie di Ravenna e Lugo, il Nucleo investigativo che in stretta sinergia con i Carabinieri di Napoli e sotto il coordinamento del Procuratore della Repubblica Barberini hanno ritrovato a Napoli le due ragazzine di Alfonsine e Cotignola allontanatesi mercoledì scorse dalla provincia di Ravenna”. Così il prefetto di Ravenna Castrese De Rosa che non ha mancato di elogiare la “straordinaria professionalità dei nostri militari”

 

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