Ragusa: la Cgil insiste, vuole pignorare e togliere la casa a Romina

L’imbarazzante silenzio dei vertici nazionali dell’organizzazione

La Cgil di Ragusa non molla. Vuole la casa di Romina Licciardi, licenziata dall’organizzazione sindacale l’8 aprile del 2010. I documenti si commentano da soli.  Oggi è stata depositata la relazione di vendita del perito nominato dal Tribunale. Una vicenda veramente imbarazzante per il sindacato guidato da Maurizio Landini paladino dei diritti sociali.  Romina Licciardi era ed è la compagna di vita dell’ex segretario generale della Cgil di Ragusa, Tommaso Fonte silurato, epurato dall’organizzazione sindacale  nel luglio del 2008.  Dopo che Tommaso Fonte intenta, nel novembre del 2008, una causa di lavoro contro la stessa Cgil, Romina(dipendente della Cgil con contratto a tempo indeterminato) viene licenziata  l’8 aprile del 2010.

In seguito al licenziamento, Romina  presenta un ricorso alla sezione lavoro del Tribunale di Ragusa e incredibilmente scopre che la Cgil, che l’aveva licenziata si  costituisce in giudizio attraverso lo studio Giannone (suo  ex marito) per il tramite  della sua socia di studio avvocata Salvatrice Crisicone. Con la sentenza di primo grado il ricorso di Romina viene solo parzialmente accolto dal Giudice del lavoro che  condanna la Cgil al pagamento di differenze retributive per lavoro nero e la relativa regolarizzazione contributiva , liquidando le spese processuali in favore della Licciardi. Il giudizio di appello si e’ concluso con una sentenza  sfavorevole per Romina e con la sua  condanna al pagamento delle spese processuali.

Romina Licciardi allora  propone  ricorso per Cassazione avverso la sentenza di secondo grado. In pendenza del ricorso per  Cassazione di Romina Licciardi, la Cgil   sempre attraverso lo studio legale del suo ex marito, sulla base di una sentenza non definitiva e in pendenza della decisione del  giudizio per  Cassazione  e la sentenza di secondo grado notificava alla Licciardi un atto di pignoramento immobiliare della  sola e unica casa di abitazione gravata peraltro da mutuo ipotecario, a fronte del pagamento delle spese processuali  per lo studio legale del suo ex marito ) iscrivendo la causa presso il Giudice delle esecuzioni con  la prossima udienza fissata ottobre 2019.

La Cgil non solo avvia le procedure per pignorare la casa di una lavoratrice ma addirittura si avvale dello studio legale dell’ex marito. Un incredibile conflitto di interessi.  In data 1 marzo 2019 la Corte di Cassassione ha accolto il ricorso di Romina per differenze retribuive in suo favore cassando la sentenza di secondo grado per il motivo accolto e rinviando alla Corte di Appello di Palermo per la riassunzione e a cui demanda di provvedere per le spese processuali anche del giudizio di legittimità. Nel contempo però erano gia’ iniziate  le procedure di vendita dell’immobile pignorato di proprietà di Romina Licciardi da parte dalla Cgil  con le perizie di stima. In seguito  all’intervenuta ordinanza della Cassazione  la Cgil  di Ragusa non ha provveduto a rinunciare l’atto di pignoramento intentato contro Romina  al fine di arrestare le procedure  di vendita dell’immobile  di proprietà della lavoratrice. Insomma, la Cgil non solo ha licenziato la lavoratrice ma  persevera diabolicamente nel pignoramento per tentare  di mettere in vendita la casa di colei che ha licenziato. Veramente imbarazzante. Ancora più imbarazzante il silenzio dei vertici nazionali dell’organizzazione.

                                                                                                                          CiCre

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