Poteri tolti all’Anac, Gentiloni chiama Cantone dopo lo scivolone: “Rimedieremo”

Il presidente dell’autorità anticorruzione “prende atto positivamente” dell’impegno politico assunto dal premier

Raffaele Cantone “prende atto positivamente” dell’impegno politico assunto dal premier Paolo Gentiloni, che da Washington in un colloquio telefonico assicura la volontà di porre rimedio alla modifica, inserita nel decreto correttivo del Codice degli appalti, che ridimensiona il ruolo dell’Autorità nazionale anticorruzione. Distensione nel caso Anac, almeno stando alle rassicurazioni di Palazzo Chigi. Fonti del governo specificano che non c’è alcuna “volontà politica di ridimensionare i poteri dell’Anac”. E ricostruiscono la vicenda: in apertura del pre-Consiglio dei ministri della settimana scorsa la norma c’era, poi nella riunione si è deciso di abrogarla sulla base di un parere del Consiglio di Stato. Si era deciso di recepire quel parere sulla base di un principio di rango costituzionale ed europeo. Nella riunione preparatoria a Palazzo Chigi si è osservato che con la norma contenuta nel codice degli appalti, poi cancellata, l’autorità anticorruzione avrebbe potuto sospendere anche atti amministrativi non dichiarati illegittimi da  un giudice e avrebbe avuto anche un potere sanzionatorio.

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest