Napoli, si è ripetuto il miracolo del sangue. Monsignor Battaglia: “Gennaro parla ai cuori dei potenti”

Tanta la curiosità degli stranieri nel ritrovarsi a partecipare a questo evento unico e fortemente sentito dalla cittadinanza

 Questa sera alle ore 18,38 si è ripetuto il prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro. L’annuncio è stato dato dall’abate Vincenzo De Gregorio davanti alla Basilica di Santa Chiara, al termine della processione. Contemporaneamente l’arcivescovo, monsignor Domenico Battaglia, ha mostrato l’ampolla ai fedeli ed è stato sventolato il fazzoletto bianco, simbolo dell’avvenuto prodigio. L’annuncio è stato accolto dall’applauso dei fedeli presenti sia all’interno che all’esterno della Basilica. Tantissima la partecipazione al ‘miracolo di Maggio’ lungo le stradine del centro storico dove si sono ritrovati oltre ai fedeli anche tantissimi turisti.


Tanta la curiosità degli stranieri nel ritrovarsi a partecipare a questo evento unico e fortemente sentito dalla cittadinanza. Nel corso della processione da alcuni balconi sono stati lanciati petali di fiori e più volte il passaggio dei busti argentei di San Gennaro e dei compatroni.

Significative le parole pronunciate dall’Arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, nel corso della funzione religiosa in Santa Chiara. “Parla insieme a noi, pastore fedele, alle coscienze e ai cuori dei piccoli e dei grandi potenti, di chi ha in mano l’economia, di chi amministra il bene comune, di chi governa le nostre città e il nostro Paese” – ha sottolineato Don Mimmo Battaglia. “Rendi chiara, forte e libera la nostra voce – ha proseguito – affinché pronunci parole coraggiose che gli consentano di resistere e di vincere le tentazioni del potere, aiutandoli ad uscire dalle prigioni dei tatticismi, degli interessi particolari, dei politicismi che più che guardare ai bisogni della comunità, e di chi in essa è tra gli ultimi e i marginali, guardano alla preservazione della propria posizione di prestigio”. 

E ancora:  “Prega con noi e aiutaci a pregare senza mai stancarci affinché in questa tua città mai più scorra sangue innocente, affinché la nostra Europa, la Terra Santa, e in tutto il mondo cessino i conflitti fratricidi, le azioni di guerra, le operazioni terroristiche, e il sole della pace, quello che ti ha spinto a donare la vita e che ora contempli in eterno, dirami ogni nuvola di violenza, asciughi ogni lacrima di dolore, disarmi con il perdono ogni desiderio di vendetta”. Nel concludere, rivolgendosi al Santo Patrono di Napoli, l’Arcivescovo di Napoli ha detto: “Che la testimonianza del tuo sangue ci raggiunga nelle prigioni delle nostre menti rassegnate e dei nostri cuori induriti e ridesti l’animo di tutti alla certezza che l’amore vince sempre e che saranno le parole del bene, della bellezza, della bontà a scrivere il finale della storia”

Al termine della celebrazione, l’ampolla con il sangue è tornata nel Duomo dove sarà riposta nella teca custodita nella Cappella del Tesoro.

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