Napoli, sabato 23 marzo assemblea contro la censura e la propaganda di guerra

Interessante e significativa iniziativa del Partito dei Car e del Collettivo Gallerì Art

La sezione Napoli Centro del P.CARC e il Collettivo Galleri Art invitano tutte le realtà attive nella lotta contro censura, disinformazione e propaganda di guerra, a partecipare all’iniziativa che si terrà sabato 23 marzo alle ore 18:00 negli spazi 28-31 della Galleria Principe di Napoli.

L’intossicazione dell’opinione pubblica, la censura, la disinformazione e la repressione sono gli strumenti con cui il governo Meloni si mantiene in piedi e continua a portare avanti la sua propaganda di guerra e le sue politiche guerrafondaie.

Basti pensare a quello che è successo a Jorit, street artist napoletano famoso in tutto il mondo e noto per le sue prese di posizione contro la guerra, le discriminazioni e l’oppressione di classe, dopo il suo incontro con Putin. A come i cani da guardia del potere si precipitino a denigrare e criminalizzare chi come noi del P.CARC abbiamo espresso solidarietà all’artista.

Stesso discorso per giornalisti come Julian Assange per la cui liberazione proprio a Napoli tanti attivisti stanno producendo iniziative e azioni di lotta che hanno al centro la libertà di informazione e il diritto delle masse popolari a conoscere la verità. Cosa che fa il paio con quanto successo a Napoli, dove la polizia ha manganellato i compagni durante un presidio in solidarietà con la Palestina davanti alla sede Rai.

Nel resto del paese tanti sono i giornalisti licenziati perché si sono rifiutati di diffondere menzogne di regime su quanto sta accadendo a Gaza e in cui è in corso una campagna di boicottaggio della cosiddetta “legge bavaglio” varata dal governo Meloni.

Ma cosa si vuole censurare? Cosa non bisogna dire? Che non si tratti delle politiche guerrafondai del governo Meloni in combutta con la finta opposizione di PD e M5S, tutti quelli che insieme appassionatamente hanno votato una nuova missione di guerra nel Mar Rosso. Che non si dica che sono i lavoratori e le masse popolari italiane a subire per prime gli effetti delle sanzioni alla Russia. Che non si mostrino i tentativi continui di militarizzazione delle scuole e dei territori. Non si dica la verità anche di quale sia l’origine della controffensiva lanciata dalle forze della resistenza palestinese il 7 ottobre, contro il governo fascista e guerrafondaio dei sionisti d’Israele. La verità?

La borghesia ha il terrore che sempre più dalla denuncia si passi all’organizzazione. Ma i tentativi di censura non fanno altro che gettare benzina sul fuoco della mobilitazione che divampa. Sempre di più, infatti, sono le mobilitazioni e le iniziative che si susseguono su queste questioni anche nella città di Napoli in cui proprio gli spazi della Galleria Principe di Napoli, quella che oggi il Comune vorrebbe sempre più dare in gestione a privati, sono un importante punto di riferimento.

Si tratta, dunque, di coordinare queste iniziative, di fare fronte comune all’insegna della parola d’ordine di “mobilitarsi contro ogni forma di censura e repressione del dissenso”. Su questo che invitiamo a discutere tutti gli organismi popolari, i giornalisti, le realtà politiche, sindacali e le associazioni impegnati nella lotta per difendere e attuare la libertà di informazione, d’espressione e di organizzazione. Uniti si vince!

La sezione Napoli Centro del P.CARC e il Collettivo Galleri Art

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest