Napoli: presidio per Palazzo Penne, gioiello del Centro Storico

Proposto un piano di recupero. La Regione ha stanziato 12 milioni di euro

E’ riuscito il presidio di lotta organizzato questa mattina davanti al Palazzo Penne, uno degli edifici più antichi e celebri di Napoli, edificato nel 1406 nel centro storico della Città, nei pressi di Largo Banchi Nuovi. L’iniziativa di lotta è stata promossa per sollecitare la Regione, proprietaria del Palazzo, ad attivare un serio piano di recupero e di restauro. L’ente di via Santa Lucia ha stanziato 12 milioni di euro per la completa ristrutturazione. Lo stabile dovrebbe diventare la “Casa dell’architettura e del design”. I primi due milioni sono stati già stanziati, in base all’Accordo di programma quadro per le infrastrutture: serviranno ai cantieri di consolidamento. Gli altri dieci milioni proverranno dai 90 milioni di euro destinati al Centro storico di Napoli con il Contratto istituzionale di sviluppo stabilito col ministero dei Beni culturali, d’intesa con Regione e Comune. Al presidio erano presenti alcune associazioni di rappresentanza sociale ed esponenti di forze politiche: Santa Fede Liberata, Italia Nostra, Zero81, Legambiente, Magnammece o Pesone, Comitato Portosalvo, Set Napoli, Identità Insorgenti, Nives Monda del Comitato Centro Storico, Movimento 5stelle, la consigliera regionale Maria Muscarà, il consigliere di municipalità, Pino De Stasio. Illustrato un programma di obiettivi immediati da raggiungere. Una vera e propria vertenza sociale.  “Tre punti importanti da portare al tavolo regionale – spiega Di Stasio – La soluzione in positivo della vicenda di Jolanda Somma ultima “resistente”inquilina ( dal 1942 ) e memoria storica del palazzo, progetto di recupero condiviso con le realtà del territorio e la municipalità, uso pubblico del giardino quattrocentesco

Ciro Crescentini

https://www.facebook.com/pino.de.stasio/videos/10157337431684927/
Gli interventi di alcuni partecipanti

https://www.facebook.com/mariamuscara/videos/10221019033533944/
Intervento della consigliera Maria Muscarà

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