Napoli, piazza contro piazza

Oggi sono previste diverse manifestazioni sul debito ingiusto, una questione tecnica che andava affrontata con un fronte comune tenendo presente gli interessi collettivi.

Piazza contro piazza. Ogg a Napoli si svolgeranno tre presidi e un corteo in tre luoghi, punti diversi della Città, distanti appena 500 metri tra loro. In piazza Municipio, davanti  Palazzo San Giacomo, sede del Comune, il sindaco Luigi de Magistris ha chiamato a raccolta i suoi sostenitori per protestare contro la multa di circa 100 milioni di euro comminata dalla Corte dei Conti per il mancato inserimento nel bilancio comunale di un contenzioso legale con un consorzio d’imprese che realizzò lavori nell’ambito della ricostruzione post terremoto del 1980. In piazza Trieste e Trento,  vari comitati, Forza Nuova, parlamentari del Pd, Forza Italia e della Lega,Cittadinanza Attiva e un’altra quarantina di associazioni promuoveranno un sit-in per contestare il primo cittadino e chiedere il commissariamento della Città. A largo Berlinguer, in via Toledo, il partito di Fratelli d’Italia guidato da Andrea Santoro e Marco Nonno ha organizzato un presidio autonomo dalle altre opposizioni. Gli esponenti del partito di Giorgia Meloni, pur esprimendo critiche all’amministrazione comunale, chiedono un provvedimento straordinario per Napoli per neutralizzare gli effetti delle sanzioni e gli effetti devastanti dei debiti accumulati dalle precedenti amministrazioni comunali. Sempre nei pressi di Largo Berlinguer si concentreranno i sindacati di base, i comitati dei disoccupati, i centri sociali, gli studenti autorganizzati che sfileranno in corteo per il centro cittadino fino ad arrivare davanti alla sede del muncipale

 

 Diversi cortei, presidii e sit-in,  diverse iniziative politiche su una questione tecnica che andava affrontata con un fronte comune tenendo ben presente gli interessi collettivi. Invece, si è creato un assurdo clima di tensione  a colpi di post, insulti sui social media, gara per lo ‘striscione più grande’ da esporre sui palazzi, e le sedi istituzionali comunali. E non si escludono provocazioni e ulteriori momenti di tensione durante le manifestazione di oggi.

Un clima di tensione tra “addetti ai lavori” che lascia completamente indifferenti le persone, i cittadini partenopei costretti ogni giorno a fare i conti con i problemi reali, i veri problemi che riguardano la disoccupazione, la precarietà, la mancanza di servizi, il peggioramento della qualità della vita. Cittadini sempre più lontani dalle istituzioni e dalla partecipazione democratica. Non è mettendo una piazza contro un’altra piazza, alimentando opposte “tifoserie” o richiedendo il commissariamento della politica, delle istituzioni e della Città che si risolvono i problemi che gravano sulle persone.

Bisognerebbe assumere, promuovere invece, iniziative unitarie tutelando unicamente gli interessi collettivi della Città sollecitando un intervento straordinario del governo in grado di neutralizzare gli effetti dirompenti della sentenza della Corte dei Conti e affrontare le emergenze sociali. I consiglieri comunali, i parlamentari, le organizzazioni sindacali dovrebbero farsi carico di intervenire sull’esecutivo nazionale per impedire che la sanzione della Corte di Conti possa produrre conseguenze negative sui lavoratori, i pensionati napoletani, i ceti indigenti della popolazione in termine di aumento della pressione fiscale e peggioramento dei servizi.

Nello stesso tempo è necessario incalzare il governo cittadino di Palazzo San Giacomo sul rispetto e le funzioni del consiglio comunale, dei rappresentanti dell’associazionismo sociale richiedendo atti conseguenti per aumentare le risorse economiche in favore della spesa sociale, mettere in sicurezza le aziende partecipate, migliorare i servizi, sollecitare piani per la manutenzione urbana e la creazione d’infrastrutture primarie. Basta con le contrapposte “tifoserie da curva b”. La politica deve ritornare a svolgere la sua funzione favorendo il confronto dialettico, la partecipazione dei cittadini e produrre proposte propositive mettendo in primo piano le persone, gli interessi della comunità.

                                                                                                                                             Ciro Crescentini

                                                                                                                

 

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