Napoli, gli studenti occupano Università Orientale e Federico II: “interrompere rapporti con Israele e le fabbriche produttrici di armi”

Appello internazionale dell’organizzazione indipendente “National Student’s for justice in Palestine”,

Continua la lotta degli studenti e delle studentesse dell’Università Orientale e della Federico II contro i conflitti armati prodotti dalla Nato. In corso l’occupazione della sede di Palazzo Giusso. E’ stato organizzato anche un presidio di lotta proprio all’ingresso della sede occupata.


Uno studente ha indossato la maschera del rettore Roberto Tottoli che stringe la mano ad un ragazzo in divisa che raffigura invece il comandante della Nato Angelo Michele Ristuccia. Attorno a loro, dei corpi distesi simbolicamente, coperti da teli bianchi, a simboleggiare, sostengono gli organizzatori, “le tante vittime dei conflitti armati, supportati dall’Alleanza Atlantica”.


Gli studenti e le studentesse in occupazione dichiarano: “La nostra università infatti è attualmente parte di un protocollo d’intesa con due comandi della Nato, con il Comando Divisione Vittorio Veneto e il futuro Comando della Divisione Multinazionale Sud. Vogliamo l’immediata interruzione dei rapporti tra la Nato e l’università l’Orientale: i luoghi in cui ci formiamo non devono avere nulla a che fare con le vostre guerre”.

Nel giorno in cui il primo ministro israeliano Netanyahu e l’ex ministro della Guerra Gallant sono stati condannati per crimini contro l’umanità dalla Corte Penale Internazionale, gli studenti universitari hanno aderito all’appello internazionale dell’organizzazione indipendente “National Student’s for justice in Palestine”, occupando due sedi delle principali istituzioni culturali di Napoli.

La mobilitazione, in solidarietà al Libano e alla Palestina, chiede che gli atenei interrompano ogni collaborazione con gli enti di ricerca israeliani. Inoltre, denuncia il grave clima di corsa al riarmo e i pericolosi venti di guerra che soffiano in tutta Europa.

Ecco il loro comunicato organizzazione indipendente “National Student’s for justice in Palestine

Di fronte a 43 mila morti e all’escalation della violenza di Israele contro la Palestina e il Libano non possiamo stare in silenzio. È necessario che le università riconoscano le proprie responsabilità: isolino Israele, rescindano ogni accordo con i suoi centri di ricerca e con le aziende, come la Leonardo Spa, che producono armi.

Le occupazioni dell’anno scorso e una assemblea partecipata da 600 studenti e lavoratori dell’Università hanno incontrato il muro di gomma delle istituzioni accademiche. Il rettore della Federico II, che allora si era impegnato a dare le dimissioni dalla Fondazione Med-Or, volto culturale del gigante bellico Leonardo S.p.A. che oggi VENDE ARMI A ISRAELE, non ha dato seguito alle sue promesse. Ora il tempo è scaduto. Vogliamo ribadire che i luoghi del sapere non sono neutri. Infatti, con le loro collaborazioni contribuiscono al mantenimento dell’occupazione israeliana dei Territori palestinesi e al genocidio del suo popolo, perché le conoscenze vengono condivise con le forze di difesa di Tel Aviv (IDF).

Gli studenti chiedono:

-L’interruzione di ogni accordo tra Israele e le università italiane

-L’interruzione delle collaborazioni tra gli atenei, Leonardo Spa e le altre aziende produttrici di armi

-Le dimissioni dei Rettori dalla fondazione MedOr, volto culturale e mediatico di Leonardo Spa.

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