Maduro: “Il presidente del Brasile, un fascista che vuole invadere il Venezuela”

 Il ministro degli esteri russo: “Il golpe è fallito ma gli americani non rinunciano all’obiettivo di rovesciare il governo di Caracas”

Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha accusato il suo omologo brasiliano, Jair Bolsonaro, di voler invadere il suo Paese, sostenendo che “dopo il viaggio a Washington per incontrare (Donald) Trump, e dopo aver trascorso quattro giorni in Israele con Benjamin Netanyahu, è tornato più pazzo di prima“. “E’ un fascista, un fascista – ha detto Maduro, citato dalla tv di Stato VTV – mai un presidente brasiliano, mai prima, aveva minacciato di invadere un paese vicino”. Chiedo alle forze armate brasiliane di fermare la follia di Jair Bolsonaro e la sua minaccia di guerra contro il Venezuela – ha aggiunto il leader venezuelano – il Venezuela vuole pace, cooperazione, armonia con il suo vicino, con il popolo brasiliano, e non ci sarà guerra, ci sarà pace”. Le manovre di Washington sono duramente criticate dal governo russo. “Gli americani “interferiscono apertamente negli affari interni degli stati sovrani, soprattutto in America Latina, e penso che un simile comportamento sia semplicemente inaccettabile”. E’ quanto ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. “Tutti sanno del Venezuela: il ‘blitzkrieg’ è fallito ma gli americani non rinunciano all’obiettivo di rovesciare il presidente legittimo, come è evidente dalla recente intervista di Michael Pompeo, in cui ha detto che l’intervento militare non è escluso ” –  ha sottolineato Lavrov – Gli americani hanno persino rispolverato la famigerata dottrina Monroe, minacciando che i prossimi in fila sono Cuba e Nicaragua, e non sembrano capire che si stanno inimicando l’intero mondo latinoamericano e non solo”, ha aggiunto. In favore del Venezuela, scende in campo la Repubblica socialista cubana. Il presidente di Cuba, Miguel Diaz-Canel,  sostiene che la politica adottata dagli Stati Uniti contro Caracas è simile alla “la sceneggiatura delle aggressioni criminali a Cuba”. Intanto, i Sostenitori del presidente Nicolás Maduro sono scesi nuovamente in piazza oggi in Venezuela. Il Partito socialista unito del Venezuela (Psuv) ha preso spunto dal tentato colpo di Stato contro il presidente Hugo Chávez, sventato il 13 aprile 2002, per convocare i chavisti ad una marcia nella capitale, consacrata al ‘Giorno della dignità nazionale’, dalla Avenida Nueva Granada fino a Los Proceres. Per l’occasione il comandante in capo dell’esercito, generale Vladimir Padrino López, ha diffuso un messaggio in cui ha ricordato che “il 13 aprile 2002 fu una dimostrazione di quanto può fare il popolo venezuelano in una unità monolitica con la sua Forza armata nazionale bolivariana per proteggere la sua libertà, sovranità e indipendenza”.

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