La giornata per le vittime sul lavoro, infortuni in aumento tra i giovani

Il Ministro  Di Maio: “Dobbiamo operare sulla prevenzione e il rafforzamento dei controlli, rivedere le leggi”

Oggi è stata celebrata la 68esima giornata per le vittime del lavoro. E aumentano gli infortuni, soprattutto tra i giovani. Secondo l’Anmil, l’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi sul Lavoro “Dal 2015 ad oggi, le denunce di infortuni sul lavoro sono cresciute da 637 mila a 641 mila circa, con un incremento dello 0,6%. L’incremento ha riguardato soprattutto i giovani (lavoratori under 35), che nello stesso periodo hanno subito una crescita degli infortuni del 2,2%, segno che la precarietà e l’incertezza che caratterizzano il lavoro giovanile hanno effetti diretti anche sui livelli di sicurezza”. A fronte di questa situazione, Anmil annuncia iniziative per  intervenire con iniziative mirate a “strutturare efficaci percorsi di formazione rivolti sia ai lavoratori che ai giovani studenti; proporre una formazione non meramente normativa, ma caratterizzata da un approccio metodologico nuovo, basato su un’analisi innovativa del rischio e sul valore della testimonianza di chi ha subìto un infortunio; lavorare, a partire dal ministero del Lavoro e dall’Inail, ad un progetto mirato a dimezzare gli infortuni e le morti sul lavoro nei prossimi cinque anni, attraverso un patto collaborativo tra istituzioni, imprese e parti sociali”.

Necessarie iniziative per il miglioramento della tutela delle vittime di infortunio e delle loro famiglia, utilizzando il tesoretto accumulato dall’Inail.

Alla luce del consistente avanzo di gestione registrato dall’Inail, pari a ben 1.630 miliardi di euro – riferisce Anmil – si discute di una riduzione dei premi assicurativi a carico delle imprese: un passo giusto, che però deve essere accompagnato anche da interventi in favore dei lavoratori infortunati”. In particolare, occorre per Anmil provvedere al finanziamento degli interventi previsti dalla legge in tema di danno biologico e alla creazione di nuovi strumenti per il reinserimento lavorativo degli invalidi del lavoro”. A tal proposito, “il sistema attuale, disciplinato dal Regolamento per il reinserimento e l’integrazione lavorativa delle persone con disabilità da lavoro, non ha purtroppo ancora riscosso il successo che ci si aspettava – osserva Anmil – e questo deve farci riflettere sull’opportunità di studiare diverse soluzioni, che trasformino il lavoratore da soggetto passivo a soggetto attivo nell’avvio del progetto di reinserimento”.

Tra gli altri fattori che espongono i giovani a rischi maggiori si annoverano:competenze e conoscenze insufficienti; il fatto di non conoscere i propri diritti né gli obblighi dei loro datori di lavoro;non avere il coraggio di parlare con qualcuno;il mancato riconoscimento, da parte dei datori di lavoro, della tutela supplementare che occorre garantire ai giovani lavoratori.

Rientra fra le responsabilità del datore di lavoro tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori, con particolare attenzione per i giovani. I datori di lavoro devono svolgere una valutazione di rischio prima che un giovane cominci il lavoro e mettere in atto misure che lo tutelino. I giovani dovrebbero ricevere incarichi adatti, oltre a una formazione e una supervisione adeguate.

 I datori di lavoro dovrebbero promuovere una solida cultura della sicurezza e coinvolgere i giovani lavoratori nelle questioni attinenti alla sicurezza. Gli educatori svolgono un ruolo importante. Se riescono a sviluppare fin da subito un atteggiamento positivo nei confronti della prevenzione dei rischi per i giovani e a comprenderla, li aiuteranno ad essere permanentemente sicuri.

 Gli educatori coinvolti nell’organizzazione della formazione professionale o di tirocini dovrebbero verificare con i propri datori di lavoro la misure atte a garantire la sicurezza e la salute

Sul tema sicurezza sul lavoro  è intervenuto il ministro del lavoro Luigi di Maio. “La sicurezza sui luoghi di lavoro è prima di tutto una questione culturale. La cultura della sicurezza va perseguita quotidianamente in maniera organica e ragionata- ha sottolineato Di Maio –  Va portata sicuramente nelle aziende, ma anche tra i giovani che devono comprendere e conoscere l’importanza dei comportamenti corretti sul luogo di lavoro. Dobbiamo operare sulla prevenzione degli infortuni e sul rafforzamento dei controlli, rafforzare il reinserimento lavorativo, rivedere le leggi in materia di lavoro, in sinergia con la nuova delega alla disabilità”– ha concluso Di Maio

                                                                                          Ciro Crescentini

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