La Cgil: “I dati diffusi da Demoskopika sono una bufala”

Discutile dal punto di vista scientifico il calcolo dell’istituto di ricerca

La Cgil nazionale risponde a Demoskopika, l’istituto di ricerca che in una rilevazione diffusa nei giorni scorsi evidenzia un notevole calo di iscritti dei sindacati confederali.  Non comprendiamo i dati riferiti agli iscritti alla Cgil nel 2017”, scrive in una nota  il sindacato di corso d’Italia. “Infatti la Cgil – sottolinea la confederazione – nel 2017 ha chiuso il proprio tesseramento con 5.518.774 iscritti (+1,04% rispetto al 2016 e +0,66% rispetto al 2015), cui corrispondono altrettante deleghe sottoscritte”.

“Al contrario di altri – aggiunge il sindacato – la Cgil non computa, nel totale degli iscritti, gli aderenti alle associazioni da essa promosse, quali ad esempio Auser, Federconsumatori, eccetera (circa 400.000 associati). Pertanto, non risulta la flessione del 5,2% che ci viene attribuita relativamente al raffronto tra il 2015 e il 2017”. “Il dato reale – prosegue la nota – è di sostanziale tenuta del tesseramento alla Cgil con un’apprezzabile crescita tra i lavoratori attivi e una leggera flessione tra i pensionati che si spiega con il forte rallentamento della dinamica pensionistica per effetto della legge Fornero”.

“Infine – conclude la Cgil – non convince ed appare molto discutibile dal punto di vista scientifico il calcolo che Demoskopika fa sul presunto appeal sindacale, indice sconosciuto a qualsiasi serio ricercatore. Siamo, infatti, in presenza di dati rapportati agli occupati regione per regione (operazione ardita data la generosa definizione di occupati data dall’Istat) e riferiti ad un’indagine Istat ancora in fase di stabilizzazione sulle istituzioni no profit”.

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