La bufala del cdm inutile: come i media tentano di oscurare l’uscita dalla recessione

Sulla stampa nazionale la notizia del giorno è un consiglio dei ministri convocato solo per “varie ed eventuali”. Bastava informarsi, per scoprire che invece ha deliberato nomine alla Corte dei conti e in Bankitalia, movimenti di prefetti (tra cui quello di Roma), lo scioglimento di un comune. Ma bisognava spostare l’attenzione dai dati Istat che certificano la ripresa dell’economia

L’ordine di scuderia era di “oscurare” la notizia del giorno: l’Italia è uscita dalla recessione e l’occupazione è al top dal 2008. E così è stato: la ripresa economica, certtificata dall’Istat, è scomparsa dalle prime pagine; il topic sui media è invece il consiglio dei ministri, convocato per girarsi i pollici. Uno scandalo sorto spulciando l’ordine del giorno, che contemplava solo le “varie ed eventuali”. Una accusa rilanciata sui social dai troll dell’opposizione, per controbilanciare una recessione durata appena tre mesi. Tuttavia, bastava informarsi: a Palazzo Chigi, il cdm non ha giocato a ramino, ma si è occupato di questioni rilevanti. Nomine della Corte dei conti e in Bankitalia, proroga dell’emergenza in comuni dell’Emilia-Romagna, colpiti da avversità atmosferiche; movimenti di otto prefetti, tra i quali quello di Roma. Deliberati anche lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del comune calabrese di Palizzi, e l’autorizzazione al Mef ad adottare un decreto ministeriale in campo sanitario. E ancora: durante la riunione, si è svolta l’informativa del ministro per gli affari regionali e le autonomie Erika Stefani, per concordare il percorso di attuazione dell’autonomia differenziata di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Non proprio bazzecole, insomma. Eppure, tutta la stampa nazionale ha battuto la grancassa del cdm-beffa, di una seduta convocata forse per fare merenda tra gli stucchi di Palazzo Chigi. Senza approfondire cosa celasse la dicitura burocratica “varie ed eventuali”. Ma sarebbe stato arduo: avrebbero dovuto occuparsi di giornalismo.

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