L’indagine è in corso da tempo sul trattamento riservato al popolo palestinese, ben prima delle conseguenze tragiche dopo l’operazione di Hamas del 7 ottobre.
Secondo i giornali e mass media israeliani, gli Stati Uniti avrebbero attivato azioni diplomatiche impedire alla Corte penale internazionale (Cpi) di emettere in settimana mandati di arresto per il premier Benyamin Netanyahu, il ministro della Difesa Yoav Gallant e il capo delle forze armate Herzi Halevi.
Il sito di notizie Walla aggiunge che Netanyahu avrebbe fatto continue telefonate durante il weekend cercando di convincere gli Usa a bloccare qualsiasi decisione della Cpi. Haaretz scrive che il governo israeliano sta lavorando con il presupposto che il procuratore della Cpi Karim Khan possa emettere questa settimana i mandati.
La Corte sta indagando ormai da tempo sul trattamento riservato da Israele al popolo palestinese, ben prima delle conseguenze tragiche dopo l’operazione di Hamas del 7 ottobre. Il bilancio delle vittime palestinesi è ormai di oltre 35 mila persone, inclusi 14.500 bambini. A fronte non solo dei continui eccessi militari nella zona, ma anche della crisi umanitaria tra salute e mancanza di cibo, il professore di Studi sullo Sviluppo internazionale dell’Università di Roskilde, Somdeep Sen, ha detto che è il tempo di dichiarare Israele uno Stato-canaglia.