Grillo attacca le balle dei media: “Giuria popolare per smascherarli”. Mentana: “Lo querelo”

Il leader del M5S: “Propongo cittadini scelti a sorte a cui vengono sottoposti gli articoli dei giornali e i servizi dei telegiornali. Se una notizia viene dichiarata falsa il direttore della testata, a capo chino, deve fare pubbliche scuse e riportare la versione corretta dandole la massima evidenza”. Il direttore del Tg La7: “La sua un’offesa non sanabile”

Beppe Grillo attacca le bufale sui media e propone una “giuria popolare” per smascherarle. Ma fa infuriare Enrico Mentana, che preannuncia azioni legali in sede penale e civile, per essere stato trascinato nel vortice di accuse aperto dal post. Sul suo blog, il comico scrive: “Tutti contro Internet. Prima Renzi, Gentiloni, Napolitano e Pitruzzella, poi il ministro della Giustizia Orlando e infine il Presidente Mattarella nel suo discorso di fine anno. Tutti puntano il dito sulle balle che girano sul web, sull’esigenza di ristabilire la verità tramite il nuovo tribunale dell’inquisizione proposto dal presidente dell’Antitrust. Così il governo decide cosa è vero e cosa è falso su internet – afferma il leader dei 5 stelle – E alle balle propinate ogni giorno da tv e giornali chi ci pensa? Il quotidiano La Stampa ha diffuso un articolo sulla fantomatica propaganda M5S capitanata da Beatrice Di Maio, notizia ripresa da tutti i giornali e i tg, poi si è scoperto che era tutto falso. La Stampa non ha chiesto neppure scusa e nessuna sanzione è stata applicata nei suoi confronti, nè degli altri giornali e telegiornali che hanno ripreso la bufala senza fare opportune verifiche”.

“Poi fresca di oggi – continua Grillo – la bufala in prima pagina del Giornale di Berlusconi: ‘AFFARI A 5 STELLE. Grillo vuole una banca’. Una falsità totale che stravolge un fatto vero, ossia che Davide Casaleggio ha accettato di incontrare l’AD di una banca online che ha ricevuto vari premi per l’innovazione tecnologica utilizzando il web per scambiare esperienze e idee sula Rete e sulle sue possibilità, così come incontra decine di aziende innovative. Capite come lavorano i media? I giornali e i tg sono i primi fabbricatori di notizie false nel Paese con lo scopo di far mantenere il potere a chi lo detiene. Sono le loro notizie che devono essere controllate”. Infine la proposta: “Propongo non un tribunale governativo, ma una giuria popolare che determini la veridicità delle notizie pubblicate dai media. Cittadini scelti a sorte a cui vengono sottoposti gli articoli dei giornali e i servizi dei telegiornali. Se una notizia viene dichiarata falsa il direttore della testata, a capo chino, deve fare pubbliche scuse e riportare la versione corretta dandole la massima evidenza in apertura del telegiornale o in prima pagina se cartaceo. Così forse abbandoneremo il 77° posto nella classifica mondiale per la libertà di stampa”. Il post scriptum di Grillo: “Aspettiamo ancora le scuse del direttore de La Stampa e di tutti coloro che hanno ripreso acriticamente un articolo provato falso”.

 

MENTANA: “L’OFFESA DI GRILLO NON E’ SANABILE” – Il post di Grillo scatena una prima reazione nei media, quella di Enrico Mentana. Anche perché il post del comico è associato ad un collage con le diverse testate dei giornali e dei tg accusati di essere “i primi fabbricatori di notizie false nel Paese con lo scopo di far mantenere il potere a chi lo detiene”. Tra le testate compare anche il Tg La7 diretto da Mentana. “In attesa della giuria popolare – scrive su Facebook il direttore – chiedo a Grillo di trovarsi intanto un avvocato. Fabbricatori di notizie false è un’offesa non sanabile a tutti i lavoratori del tg che dirigo, e a me che ne ho la responsabilità di legge. Ne risponderà in sede penale e civile”.

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