Francia, governo salvo per nove voti sulla riforma delle pensioni: esplode la rabbia popolare

Dopo la bocciatura delle mozioni di sfiducia, è scoppiata la protesta (a Parigi e non solo): cassonetti dati alle fiamme e lancio di oggetti contro le forze dell’ordine.

In Francia la riforma delle pensioni, per cui il presidente Macron aveva “scavalcato” il Parlamento, è legge. Non sono infatti passate le mozioni di sfiducia contro l’esecutivo: quella presentata dal partito indipendente Liot, nonostante sia stata votata in maniera trasversale da tutte le opposizioni, non ha raccolto i 287 voti necessari (ne mancavano 9) per far cadere l’esecutivo. Bocciata anche la mozione presentata dal partito di Le Pen. Dopo il voto, è scoppiata la protesta in tutto il Paese. 

La bocciatura delle mozioni di censura non placa l’ira delle piazze né la protesta dei sindacati e dei partiti di opposizione e di ispirazione popolare. Molte sigle sindacali hanno già annunciato scioperi che rischiano di paralizzare molti settori del Paese già questa settimana. 

Il Paese ora rischia il blocco, le raffinerie chiudono, gli studenti sono pronti a scendere in piazza, i trasporti, la nettezza urbana, la sanità, tutti i settori sono pronti a dare battaglia “fino al ritiro” della riforma, come ripetono Mélenchon e tutti i sindacalisti, più uniti che mai.

 “Adesso è il momento di passare alla sfiducia popolare, in ogni luogo e in ogni circostanza”. Lo ha detto il leader de La France Insoumise, Jean-Luc Melenchon, commentando il fatto che le mozioni di sfiducia in Parlamento, proposte dopo la contestata riforma delle pensioni, non hanno ottenuto il numero necessario di voti per passare. “Auspico che questa sfiducia popolare si esprima in modo massiccio, in ogni luogo e in ogni circostanza, e che ci permetta di fare in modo che il testo sia ritirato”, ha detto, sottolineando che “nove voti di differenza non sono sufficienti a farci cambiare idea”.

La Confederazione sindacale Cgt annuncia di volere continuare la mobilitazione. “Nulla può indebolire la determinazione dei lavoratori, dei disoccupati, dei giovani e dei pensionati a respingere la riforma delle pensioni che tutti, senza eccezione, considerano ingiustificata, ingiusta e brutale”, scrive il sindacato francese. Ed è prevista una grande giornata di manifestazioni e scioperi per giovedì 23 marzo. Nel frattempo, dopo la notizia dell’apporvazione della riforma, si sono già registrate manifestazioni spontanee in diverse città del Paese.

CiCre

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