Francia, Fillon non si ritira e grida al complotto dei giudici: “L’indagine è un assassinio politico”

Il candidato del centrodestra conferma di aver ricevuto una convocazione dei giudici per il 15 marzo, due giorni prima del termine ultimo per le candidature presidenziali. Smentito il fermo della moglie, le scuse del giornalista

“Non mi arrendo e non mi ritiro”. Francois Fillon smentisce le voci di ritiro a seguito del Penelopegate, lo scandalo degli impieghi fittizi di sua moglie Penelope e due dei suoi figli. E aggiunge che non i giudici ma “solo il suffragio universale” potrà decidere sul suo conto. “Sì, sono candidato alla presidenza della Repubblica”.
Al culmine di una mattinata convulsa, Fillon conferma di aver ricevuto una convocazione dei giudici per il 15 marzo, due giorni prima del termine ultimo per le candidature presidenziali. Una decisione “interamente calcolata” per “impedirmi di essere candidato”. “Con questa scelta di calendario – sostiene – si assassina non solo me ma l’intera elezione presidenziale”, “è un omicidio politico”. Smentito il fermo di Penelope Fillon, Mediapart ammette l’errore: “Mea culpa, un tweet troppo rapido basato sulla fiducia in un’informazione che mi era stata data da una fonte eccellente” scrive su Twitter Michel Délean, il giornalista che questa mattina aveva annunciato l’arresto.
“Lo stato di diritto viene sistematicamente violato” contrattacca Fillon, la “presunzione di innocenza è completamente scomparsa”. E per ora resta in corsa.

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest