
“Quella dell’istruzione è la principale “industria” del paese. Tutte le altre nel corso dei mesi sono state riaperte e messe in condizione di produrre. La scuola no“
Significativo intervento del direttore del Tg La7 a proposito della chiusura delle scuole e l’utilizzo massiccio della didattica a distanza.
“Siamo stati l’unico paese ad aver chiuso ermeticamente le scuole, con la foglia di fico della didattica a distanza, pur essendo i meno digitalizzati del continente. Gli studenti universitari non entrano in ateneo da dieci mesi, come buona parte dei liceali“ – afferma Mentana – Tra quattro giorni infine i portoni dovrebbero riaprire, come annunciato solennemente da più di un mese: ma già esperti sanitari, presidi e regioni dicono che si rischia, per i nebulosi orari a scacchiera e per il caos dei trasporti locali”
“Quella dell’istruzione è la principale “industria” del paese. Tutte le altre nel corso dei mesi sono state riaperte e messe in condizione di produrre. La scuola no“ – sottolinea il giornalista
Mentana si sofferma sui mancati investimenti: “Stiamo facendo centinaia di miliardi di debito che i giovani di oggi dovranno restituire; non un capitolo del progetto di Recovery Fund riguarda il sostegno all’occupazione giovanile; la lesione plateale del diritto allo studio e della sua dignità costituisce il terzo indizio, e per dirla con Agatha Christie fa prova. Un paese che non si cura del futuro non ha futuro“