Decreto Rilancio: non sarà allargato il reddito di cittadinanza a chi non ce l’ha. Passa la linea di Matteo Renzi

Ignorati gli appelli dei sindaci e le proposte delle forze sociali

Tra le 464 pagine e i  256 articoli del Decreto Rilancio non si menziona l’allargamento del Reddito di Cittadinanza a chi non ce l’ha, il superamento di alcune restrizioni e la modifica delle modalità di accesso. Snobbate  le proposte del ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, dei vice ministri all’economia Laura Castelli e Antonio Misiani, del coordinatore nazionale del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi. Dunque, i pentastellati e gli esponenti del Pd hanno accettato il veto di Italia Viva e di Matteo Renzi. Un brutto segnale per migliaia di persone colpite dalla disoccupazione e dalla povertà determinati dal Coronavirus. Ignorati gli appelli e le proposte di moltissimi sindaci, movimenti di lotta, esponenti di forze sociali. I primi a lanciare la proposta i sindaci siciliani, fra tutti Leoluca Orlando che è anche al vertice dell’Anci Sicilia, e il primo cittadino di Siracusa Francesco Italia. “La garanzia del reddito per tutte le famiglie, eventualmente rivedendo i criteri di accesso al reddito di cittadinanza” E’ quanto chiedeva Leoluca Orlando al Governo nazionale “di fronte a quella che potrebbe esplodere a momenti come una vera e propria bomba sociale a seguito del blocco di tante attività commerciali, professionali e produttive.” Orlando ricordava che “Ci sono centinaia se non migliaia di famiglie che in un mese hanno perso ogni fonte di reddito, famiglie che in un mese rischiano di scivolare verso la povertà”. Anche il sindaco di Siracusa lanciava l’idea di “allargare la platea del reddito di cittadinanza per tutta la durata dell’emergenza coronavirus”. Italia parlava di “forma di sostegno a tutte quelle persone rimaste fuori dalla misura, perché non rientravano nei parametri, e che oggi affrontano una nuova ed imprevista condizione di grande disagio”. Il sindaco Italia sottolineava che si sta disegnando “una situazione sociale diversa rispetto a quella di due mesi fa. Ci sono famiglie che hanno visto ridurre, se non azzerare, i loro redditi perché hanno perso il lavoro o hanno dovuto rallentare o bloccare le proprie attività. Le misure previste dal decreto CuraItalia sono insufficienti per una moltitudine di famiglie e lavoratori autonomi trovatasi improvvisamente senza alcuna fonte di sostentamento”. In attesa di ulteriori provvedimenti del Governo ad aprile, secondo il primo cittadino di Siracusa era “necessario rivedere con estrema urgenza i requisiti per ottenere il reddito di cittadinanza, adottando uno strumento che consenta di fotografare il reddito delle famiglie a partire dal mese di marzo e fino alla fine dell’emergenza. Partire dalla valutazione reddituale corrente, legata alla situazione di disagio economico attuale che in considerazione anche della immobilità forzata, rischia di rendere la vita di migliaia di cittadini insostenibile”.

Ciro Crescentini

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest