Covid, Roma: Incendiato il portone dell’Istituto Superiore di Sanità

Un atto dimostrativo di protesta mentre si aggrava la situazione nel Paese.

Pesante atto incendiario, alle 20 di ieri sera, contro la sede dell’Istituto Superiore di Sanità, in viale Regina Elena, a Roma. Il portone  è stato dato alle fiamme utilizzando liquido infiammabile. Le indagini sull’accaduto sono in corso. I carabinieri non escludono un atto dimostrativo.

Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità , Silvio Brusaferro, assieme al direttore Andrea Piccioli, in una comunicazione interna ai dipendenti raccomanda di alzare il livello di attenzione. “Oltre ai sistemi di sorveglianza ed allerta già in essere – si legge nella comunicazione – raccomandiamo a tutti massima attenzione e vigilanza”. “Lavoriamo per dare il massimo sostegno alla gestione dell’emergenza nell’unico interesse di tutelare la salute. Continueremo a servire il nostro Paese per superare insieme questa pandemia” ha detto Brusaferro commentando l’atto intimidatorio con un post sulla pagina Facebook dell’Iss.

Non è escluso, quindi un atto dimostrativo di protesta. La situazione nel Paese si è aggravata, il clima di tensione è preoccupante. Le persone sono esasperate. Aumenta la disoccupazione, la povertà. Gli spazi democratici sono stati ridotti, molte lotte sociali criminalizzate, la Costituzione violata sistematicamente con lo stato di emergenza e i coprifuoco permanenti. Una tensione, spesso, alimentata dalle dichiarazioni provocatorie, inopportune di alcuni ministri, governatori, “esperti” e “consulenti sanitari” perennemente presenti in Tv. Comportamenti irresponsabili, pessimi esempi sul piano istituzionale.

CiCre

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