Coronavirus, ‘non uscite’ ma a Napoli e Roma 42 mila non hanno casa

Parte una campagna di mobilitazione

L’emergenza infezione Coronavirus richiede di stare a casa. Ma quali interventi sono previsti in favore di  chi una casa non c’è l’ha? Solo su Roma, la stima Istat dei senza fissa dimora è di 8 mila persone; 20 mila le persone che hanno richiesto aiuto, tra migranti e non. E a questi numeri bisogna aggiungere quelli di chi vive in stabili occupati, 12 mila persone; quelli dei campi rom autorizzati, 4500/5000 persone; e le circa 300 persone che sfuggono al sistema. Insomma, siamo su una cifra di circa 40 mila persone in emergenza abitativa per le quali applicare le misure di contenimento per il Coronavirus è difficile per non dire impossibile. A fornire i dati è Binario 95, il centro di accoglienza della stazione Termini, che lancia l’hashtag #vorreistareacasa. A Napoli, invece, secondo la Comunità di Sant’Egidio, sono 2 mila i senza dimora. “Semplice isolarsi a casa a fronte dell’emergenza, ma chi una casa non ce l’ha come può rispettare il decreto? Hai solo due opzioni: stare bene o stare male, nel mezzo non ci sono tutele– dice  Alessandro Radicchi, presidente di Binario 95 e fondatore dell’Osservatorio nazionale della solidarietà nelle stazioni italiane – la quarantena non la puoi fare nei centri di accoglienza, servono strutture dedicate ed è la richiesta che abbiamo fatto alla Regione e alla Protezione Civile ma devono essere i comuni ad attivarsi”. In favore dei senza dimora è partita una campagna mediatica sui social per trovare un tetto, aprire quanto più strutture possibili, offrire un letto. “Sono persone fragili che vivono una condizione di disagio estremo un disagio intimo e profondo, sono cittadini, cittadini di serie A come tutti noi” – afferma Federico Libertino, sindacalista della Cgil nazionale con un post su Facebook

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