Il leader dell’Ncd: “Una parte della sinistra si oppone, ma non vediamo perché non se ne debba più parlare”

ROMA – C’è chi accusa (o lusinga) Renzi paragonandolo a Berlusconi. E c’è chi, giustamente ingelosito, ne rivendica la discendenza. Accade nell’attuale governo, dove Angelino Alfano rammenta a tutti di essere un “diversamente berlusconiano” – e bisognerebbe stabilire in cosa stia la diversità – annunciando il ritorno di un evergreen del berlusconismo: il Ponte sullo Stretto. “Non vediamo la ragione per la quale non se ne debba più parlare – insorge il ministro dell’Interno -. Abbiamo pronto un disegno di legge per rimettere al centro la questione, anche se sappiamo che una parte della sinistra italiana si oppone”. La lieta novella è offerta alla platea dello Svimez, dove si presenta il piano per il Sud. Un documento che ribattezza il Mezzogiorno “Il mediterraneo del Nord”, definito “un’opportunità per l’Italia”. E allora, in attesa di capire il Ponte per chi sarebbe un’opportunità, il leader del Nuovo (ma anche vecchio) centrodestra spiega che “non è possibile che l’Alta velocità arrivi fino a Reggio Calabria e poi ci si debba ‘tuffare’ nello Stretto, per poi rincominciare a viaggiare a bassa velocità. Questo è un progetto che vogliamo rilanciare”. Ma se il problema è la bassa velocità dei treni in Sicilia, non sarebbe meglio cominciare – tiriamo a caso – dal costruire ferrovie moderne?

(Foto Angelino Alfano/Fb)

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