
Il tribunale del riesame di Roma respinge le istanze di scarcerazione per il gip del tribunale di Napoli e gli altri quattro indagati
Il riesame conferma il carcere per il giudice Alberto Capuano, arrestato lo scorso 3 luglio nel corso di un’operazione della Squadra Mobile di Roma, coordinata dalla Procura della Repubblica della Capitale. Capuano, gip del tribunale di Napoli, in servizio alla sezione distaccata di Ischia, è accusato di corruzione. La misura cautelare del gip Costantino De Robbio è stata confermata anche per gli altri indagati: il consigliere della X Municipalità di Napoli Antonio Di Dio, di 66 anni; Giuseppe Liccardo, 31 anni, pregiudicato e ritenuto affiliato al clan Mallardo; l’esperto informatico Valentino Cassini, di 52 anni e un avvocato, l’unico al quale ad inizio mese sono stati notificati gli arresti domiciliari, Elio Bonaiuto, di 71 anni. La decisione è stata presa dalla Terza sezione Penale del Tribunale del Riesame di Roma, che renderà note le motivazioni della sentenza tra 45 giorni. Per gli inquirenti, Capuano sarebbe al centro di un sistema corruttivo. L’avvocato Maurizio Lo Iacono, difensore del magistrato, ha impostato la difesa del suo cliente sostenendo che il quadro probatorio fosse “assolutamente manipolato”.