Meretrices è lo spettacolo in scena domani al Club 55 di Napoli

NAPOLI – “Meretrices: tra le pieghe dell’ipocrisia” è il titolo di uno spettacolo itinerante che l’Associazione culturale NarteA proporrà al pubblico domani 3 ottobre (ore 19) presso il Club 55 di via Toledo a Napoli.

L’autore, Febo Quercia, ed il suo cast di attori formato da Marianita Carfora, Annalisa Direttore, Peppe Romano e Katia Tannoia, accompagnati dalle note del complesso del Maestro Biagio Terracciano racconteranno la lunga storia del mestiere più antico del mondo a Napoli. Nell’osservare curiosità e aneddoti per decenni nascosti, ambientati nella famosa casa di Domenico Mondragone, nei postriboli lussuosi di via Toledo ed in quelli malfamati dei Quartieri Spagnoli prima dell’emanazione della Legge Merlin, lo spettatore sarà inevitabilmente condotto ad attualizzare il delicato tema e ad interrogarsi sulle condizioni in cui tale pratica viene ancora oggi esercitata.

La legge 4 marzo 1958, meglio nota con il nome della parlamentare che la propose, decretò la chiusura delle cosiddette “case chiuse”, abrogando un regolamento introdotto da Cavour nel 1860 (dapprima in Piemonte, poi esteso a tutte le Province del nuovo Regno d’Italia) che sanciva il riconoscimento statale dei postriboli al fine di assicurare sia maggiori cautele dal punto di vista sanitario (contrastare la diffusione della sifilide che aveva colpito particolarmente i militari dell’esercito piemontese) sia notevoli proventi di natura fiscale. Subito dopo il secondo conflitto mondiale, tuttavia, nell’opinione pubblica europea cominciò già a essere veicolata l’idea d’illegalità di tale pratica grazie ad un articolo pubblicato sulla rivista “Il Mondo” dal titolo “La grande industria del vizio”. In Italia, tale opera di sensibilizzazione si concretizzò oltre che nella suddetta legge Merlin anche nell’adozione da parte del governo, mediante la Legge 1173/1966, della “Convenzione per la repressione della tratta degli esseri umani e dello sfruttamento della prostituzione” sottoscritta a New York il 21 marzo 1950. Tali provvedimenti non proibiscono l’attività di meretricio, bensì altri fenomeni ad essa collegati come lo sfruttamento, l’induzione, il favoreggiamento, l’adescamento che dal 1958 sono venuti fuori dai cosiddetti cancelli dell’Apocalisse per riversarsi nei borghi e nelle strade di periferia di Napoli e delle città italiane.

Angelo Zito

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