Il tutto a causa di un errore di comunicazione tra Agenzia italiana del farmaco e il ministro della Salute Roberto Speranza
Agli anziani italiani è stata somministrata un’iniezione di richiamo vaccino Moderna di quantità doppia rispetto a quella consigliato. Cento microgrammi invece di cinquanta.
Un pasticciaccio di due settimane svelato lunedì 1 novembre da Report. La trasmissione di Rai 3 condotta da Sigfrido Ranucci ha scoperto nella campagna vaccinale un cortocircuito tra fine settembre e inizio ottobre, tra Agenzia italiana del farmaco(Aifa) e Ministero della Salute.
Moderna, tra i vaccini è quello che ha il dosaggio più forte, per questo motivo la casa farmaceutica ha proposto ad Ema e Fda di consigliare la mezza dose a eccezione degli immunodepressi.
Pochi giorni dopo, però, l’Aifa invece ha concesso l’autorizzazione per la somministrazione intera anche per gli ospiti delle Residenze per anziani e over 80. Il risultato? Gli anziani hanno ricevuto il doppio della dose.
I fatti risalgono a settembre 2021 e le vaccinazioni con dosaggio superiore al necessario sono durate per ben due settimane. Parliamo di 30-40mila pazienti tra ospiti delle Rsa e cittadini con più di 80 anni di età. Cento microgrammi invece di cinquanta. L’8 ottobre il ministero si accorge dell’errore e stoppa Moderna per i richiami. Il 25 ottobre arriva l’ Agenzia europea per i medicinali (Ema) a mettere la parola fine sulla vicenda confermando che la terza dose di Moderna deve essere metà di quella standard.
Qualche domanda sorge spontanea: quando sarà rimosso il ministro della Salute Roberto Speranza? Quando interviene la magistratura?
Ciro Crescentini