Carla Caiazzo stazionaria. Ecco la folle fuga e l’incidente di Pietropaolo – Video

Sempre intubata in terapia intensiva la donna bruciata dal compagno. Un automobilista ha ripreso la corsa in auto dell’uomo e l’impatto col guard-rail

NAPOLI – Le condizioni restano gravi, è ricoverata in terapia intensiva ed è intubata nel centro Grandi Ustioni del Cardarelli. Ma Carla Caiazzo è stazionaria, dopo che il compagno le ha dato fuoco lunedì mattina a Pozzuoli, per fuggire subito dopo. Proprio le ultime fasi della sua fuga sono state riprese in video di un automobilista, attirato dalla guida molto incerta di Paolo Pietropaolo. Nelle immagini si vede la Lancia Y del fuggitivo mentre tenta un sorpasso e va a sbattere contro il guard-rail, nei pressi di Formia. In precedenza Pietropaolo ha azzardato manovre pericolose. Poco dopo l’urto è stato raggiunto e bloccato dai militari dell’Arma.

 

FERMO CONVALIDATO – Il gip del Tribunale di Cassino ha convalidato il provvedimento di fermo nei confronti di Paolo Pietropaolo, accusato di tentato omicidio pluriaggravato anche dalla premeditazione.

 

PIETROPAOLO: “VOLEVO SFREGIARE CARLA PERCHE’ ERA BELLA E UCCIDERE LA BAMBINA” – In alcune lettere Paolo Pietropaolo aveva manifestato l’intenzione di uccidere la compagna e anche la figlia che aveva in grembo. “In queste lettere che lasciavo – ha detto l’uomo al pm della Procura di Cassino – manifestando la volontà di suicidarmi, manifestavo anche la volontà di uccidere Carla, in particolare dichiaravo di volerla strozzare”. L’arrestato afferma di essersi pentito quasi subito di quello che aveva fatto: “La mia pena è il dolore che sta patendo Carla”.  L’uomo sul gesto nei confronti della compagna confessa: “Volevo sfregiarla perché era bella. Non avevo intenzione di ucciderla anche perché potevo farlo. Dopo che lo ha dato fuoco potevo buttarla sotto con l’auto ma non l’ho fatto”.  Il magistrato gli chiede se avesse pensato di poter far male al nascituro, con il suo gesto. E Pietropaolo ammette: “Non avevo intenzione nemmeno di riconoscere la bambina non sentendola mia, abbiamo fatto l’inseminazione artificiale”. Gli atti relativi alla vicenda domani saranno trasferiti ai magistrati della Procura di Napoli titolari dell’inchiesta, i pm Raffaello Falcone e Clelia Mancuso,coordinati dal procuratore aggiunto Luigi Frunzio.

 

 

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