Il Tar Campania conferma il provvedimento contro 51 ultrà bianconeri
NAPOLI – Poco prima del match di due anni fa a Napoli, 51 tifosi della Juventus, provenienti in prevalenza dalla provincia di Milano, lanciarono una pietra contro un finestrino laterale del loro bus in via Terracina, coprendosi il volto con sciarpe, cappelli, passamontagna e cappucci di felpa, si unirono in strada a piedi ad altri 200 supporters della squadra torinese e, percorrendo il tragitto che li separava dallo stadio, danneggiarono i veicoli parcheggiati lungo la via. Quell’azione da arancia meccanica costò un “Daspo di gruppo” agli ultrà zebrati, anticipando le idee partorite dal Viminale dopo i tragici fatti di Tor di Quinto. E il Tar della Campania ha dato ragione alla Questura di Napoli confermando tutti e 51 i provvedimenti di daspo per tre anni emessi per Napoli-Juventus del primo marzo 2013 nei confronti di tifosi bianconeri. La sentenza 695, emessa tre giorni fa dai giudici amministrativi, presidente Luigi Domenico Nappi, ha ribadito che la legge consente di applicare il provvedimento anche senza la certa attribuzione al singolo individuo del reato se ci si trovi dinanzi a comportamenti violativi collettivi, condizione di per sé sufficiente a renderli una minaccia per l’ordine pubblico.
Quella sera in via Terracina ci fu vera devastazione. Utilizzando aste di bandiera di colore verde, gli ultrà juventini sfondarono i finestrini delle vetture, ruppero i tergicristalli e gli specchietti retrovisori, lanciarono razzi, petardi e fumogeni anche verso le abitazioni; vettura in sosta, colpita da una torcia, prese fuoco. Ben 62 le auto danneggiate. Arrivati al varco 33 del San Paolo, ingresso riservato agli ospiti, tentarono di accedere nell’impianto evitando il filtraggio. Ci fu contatto fisico con le forze dell’ordine e un ispettore della polizia fu ferito alla testa da un oggetto contundente. Al termine dell’incontro, i tifosi a bordo del bus vennero tutti identificati e vennero sequestrate 9 aste di bandiera di 120 centimetri di cui 7 di colore verde, una torcia luminosa e uno zaino con 26 petardi e 2 torce. Il proprietario dello zaino fu arrestato per possesso di artifizi pirotecnici e condannato dal Tribunale di Napoli a otto mesi di reclusione e alla pena accessoria del daspo per la durata di due anni con obbligo di firma. Nei confronti di tutti i tifosi identificati sono stati emessi provvedimenti di divieto di accesso allo stadio per tre anni, anche notificati ex novo nell’agosto 2013 dopo una altra sentenza del medesimo Tar Campania per un vizio procedurale. Gli juventini avevano pero’ presentato diversi ricorsi, non accolti ora dalla giustizia amministrativa.