Il tecnico e il blackout sul 2-0: ” Pensavamo di averla vinta e questi errori non dobbiamo farli. Dopo il loro gol siamo andati in ansia”

NAPOLI – Vi piacerebbe parlare di scudetto eh. “Con 31 punti non ci si salva neanche”. Ecco Sarri, ormai lo conoscete. E’ toscano, si diverte a fare il bastian contrario. E’ anche un po’ partenopeo, ma qui la scaramanzia non c’entra. “Scudetto derubricato da bestemmia a parolaccia? No, non fatemi scomunicare: è ancora una bestemmia”. Insomma, mancano appena 24 giornate: non è il caso di esaltarsi troppo. “Io non faccio il sognatore – ammonisce – questi ragazzi devono rimanere con i piedi per terra”. Calma e gesso, non vi agitate. Una parola. Tutto intorno è un tripudio. La festa però la devi mettere nel conto. “Il primo posto  – aggiunge Sarri – è il coronamento di un periodo positivo: c’è grande soddisfazione dei nostri tifosi che non provavano un’emozione simile da 25 anni e questo ci fa piacere, ma da domani dobbiamo ripartire perché ancora non abbiamo fatto niente”. Niente sì. Ma pure tanto. E’ una notte di estremi che si toccano. Di chiaroscuri nel cielo mai così limpido. Una notte napoletana, appunto. E nel momento in cui tocchi il punto più alto in 25 anni, c’è da fare la lista di quello che non va. “Per quanto riguardava l’approccio alla partita era una partita facile – spiega l’allenatore –  per quanto riguardava le reazioni nella partita era difficile: pensavamo di averla vinta e questi errori non dobbiamo farli, in una partita che per 65′ era in totale predominio”. La grande bellezza si tramuta nella grande paura. Come quella che nella smorfia fa 90. Lo stesso numero dell’anno di grazia in cui l’azzurro si issò più in alto di tutti. “Fatto il 2-0 . ammette Sarri – siamo diventati passivi e dopo il gol preso siamo andati in ansia”. Ansia di vincere, ansia di rompere un tabù coltivato troppo a lungo, fino a stanotte.

(Foto Ssc Napoli/Fb)