Nemmeno il successo placa le tensioni nel pomeriggio di Napoli-Verona: nelle curve striscioni contro la famiglia Agnelli e De Laurentiis, nel mirino per la campagna acquisti di gennaio
Un lungo coro “Higuain-Higuain”, per solidarietà al Pipita colpito dalla squalifica di 4 giornate dopo il rosso di Udine. Così all’avvio di Napoli-Verona hanno protestato contro le ultime vicende. Molti tifosi hanno anche indossato maschere raffiguranti il volto dell’attaccante argentino. E’ il prologo di un pomeriggio dove sono riemersi i veleni della settimana. E la curva B ha mostrato uno striscione che mette nel mirino la Juventus e la sua proprietà: “Di questo schifo non mi meraviglio, il marcio viene tramandato di padre in figlio, di abbattersi ora non è il momento, combattete con cuore, grinta e non sarà mai un fallimento”. La curva A invece se l’è presa con il padrone del Napoli: una scritta ha contestato De Laurentiis e la scelta di acquistare a gennaio Regini e Grassi, ritenuta non in linea con le ambizioni scudetto. Al presidente del Napoli si rimprovera, ancora una volta, di non mettere mano al portafogli. Ma nonostante la vittoria, le tensioni non sono finite qui. Nell’intervallo un gruppo di tifosi della tribuna Posillipo si è avvicinato alla zona dei telecronisti di Sky, rompendo le schede del decoder e lanciandole verso la postazione. E nel finale lo stadio ha intonato il coro “Vesuvio lavali col fuoco”, all’indirizzo dei tifosi veronesi.