Giustizia sociale, workshop a Napoli

La manifestazione lunedì 29 maggio presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici: sarà lanciata l’associazione  politico-culturale “e-Laborazione” presieduta da Dino Falconio

Sarà Guglielmo Epifani, deputato di Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista, a tenere a battesimo la neonata associazione politico-culturale “e-Laborazione” presieduta da Dino Falconio, notaio e scrittore napoletano, durante un workshop intitolato “Riflessioni sulla Giustizia Sociale” che si terrà lunedì 29 maggio a Napoli presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici a Palazzo Serra di Cassano dalle ore 15,30 alle ore 19,00. Coordineranno i lavori i vicepresidenti dell’associazione Giovanni De Simone, professore universitario di medicina interna, e Lanfranco Polverino, sindacalista, insieme al segretario Alessandro Zampella, docente di storia nella Scuola. “Sarà l’occasione – spiega il Presidente Falconio – per rimarcare il costante impegno per la costruzione di un Nuovo Centro-Sinistra da parte di un gruppo di cittadini da sempre sensibili alla sintesi del pensiero socialista e liberale, cattolico-democratico ed ecologista. Interverranno esponenti delle Parti Sociali, del mondo del lavoro e dell’impresa, delle libere professioni, dell’Università, della Scuola e della Cultura, delle associazioni civiche e di volontariato, che intendono concentrare nel nuovo soggetto associativo gli sforzi per elaborare una moderna alleanza sociale del lavoro e per il lavoro”.

Il presidente del comitato scientifico dell’associazione è Giuliano Laccetti, ordinario di Informatica alla Federico II: “Cercheremo affrontando svariati temi – lavoro, tasse, sicurezza, istruzione, ambiente – di coniugarli con la giustizia sociale – spiega il docente universitario – Giustizia è non allargare il solco tra atenei e centri di ricerca del nord e del sud. Con le nuove regole del fondo di finanziamento ordinario, una parte del fondo viene assegnato in maniera premiale, individuando alcuni parametri: è come se ci fosse un disegno preciso di concentrare in pochi atenei del nord la maggior parte dei finanziamenti, basti pensare che uno dei parametri è relativo al numero di studenti residenti oltre il raggio di 100 km, che condanna università come Cagliari, ad esempio; oppure c’è il parametro di quanti studenti dopo la laurea trovano occupazione: metta a confronto il Politecnico di Torino e l’università di Reggio Calabtria. Si sta depauperando il capitale umano, molti studenti emigrano dal sud al nord per studiare. Al sud diminuiscono studenti, al nord aumentano, in un circolo vizioso: meno studenti uguale meno finanziamenti. E chi vive al nord aumenta l’economia di quelle città perché, per vivere, trasporta capitali dal Mezzogiorno al Settentrione. Quando ci fu l’unificazione della Germania furono conferiti molti più soldi alle università  dell’est, per metterle al passo. Ma in Germania hanno il senso della coesione nazionale. Questi sono i temi della giustizia sociale”.

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