Droga ed estorsione nel salernitano: 13 in manette

Indagato e sospeso con l’accusa di favoreggiamento anche un Assistente Capo della Polizia di Sarno

Droga ed estorsione. Finiscono in manette 13 persone, tra queste anche un latitante e un assistente capo di polizia viene indagato per favoreggiamento. E’ questo il bilancio dell’operazione messa in atto dalla Squadra Mobile di Salerno e dal Commissariato di Sarno con l’ausilio delle squadre mobili di Roma e Siracusa che hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Salerno su richiesta della Procura della Repubblica, Direzione Distrettuale Antimafia ed Antiterrorismo. 11 le persone finite in carcere, 2 agli arresti domiciliari, mentre uno degli indagati, Assistente Capo della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di Sarno, è stato sottoposto alla misura interdittiva della sospensione dalla professione per 12 mesi. Le operazioni sono partite dall’abitazione della fidanzata di Nicola La Rocca, capo dell’organizzazione criminale. Proprio in casa della ragazza si nascondeva l’uomo, da tempo ricercato dalle forze dell’ordine dopo che era stato condannato ad una pena di 14 anni per un omicidio commesso quando era ancora minorenne. A tutti e 14 gli indagati, la Procura contesta i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione illegale e porto abusivo di armi da sparo, estorsione e riciclaggio. Mentre all’ Assistente Capo della Polizia di Stato sono contestati i reati di rivelazione del segreto d’ufficio e favoreggiamento personale. Le indagini hanno tratto origine da una serie di attività investigative svolte dal personale del Commissariato di Sarno partite dopo la perquisizione domiciliare presso l’abitazione di Marco Viscardi, tratto in arresto, perchè trovato in possesso di un fucile d’assalto AKI47 Kalashnikov calibro 7.62; una pistola semiautomatica calibro 9×18 con relativo munizionamento; 107,00 grammi di cocaina; 274,00 grammi di marijuana e 5.100,00 grammi di hashish. I successivi approfondimenti, coordinati da questa Direzione Distrettuale. Antimafia e svolti dal personale della Squadra Mobile di Salerno e del Commissariato di P.S. di Sarno hanno consentito di accertare che sia le armi che la sostanza stupefacente di cui sopra erano direttamente riconducibili a Nicola La Rocca, il quale aveva il progetto criminale di accaparrarsi il mercato degli stupefacenti nel comprensorio di Sarno e zone limitrofe, avvalendosi della disponibilità di armi, da utilizzare per attentati in fase di programmazione, in evidente contrapposizione con omologhi gruppi delinquenziali già operanti su quello stesso territorio. Sempre nell’ambito delle attività coordinate da questa Procura della Repubblica, in data 12 ottobre 2018, la Squadra Mobile di Salerno ha eseguito un provvedimento di fermo di 4 indiziati dei reati di tentata estorsione aggravata, di detenzione e porto abusivo in luogo pubblico di arma da sparo e del relativo munizionamento. In data 15 ottobre 2018 il GIP del Tribunale di Salerno, a seguito dell’udienza di convalida, emetteva nei confronti di tutti gli indagati la misura cautelare della custodia domiciliare. L’attività di indagine trova la sua genesi nell’attentato subito il 5 dicembre 2017, sulla strada litoranea, nell’agro del comune di Eboli, da un imprenditore del settore ittico, operante nel mercato del pesce di Salerno, quando al suo indirizzo, mentre viaggiava a bordo della propria autovettura, venivano esplosi diversi colpi di fucile a pallettoni calibro 12 che attingevano l’autovettura, senza provocare danni alla persona. Lo sviluppo investigativo ha consentito di verificare innanzitutto il movente dell’azione criminosa ovvero il tentativo effettuato da un concorrente, sempre nel settore ittico, della persona offesa di evitare che il predetto acquisisse ulteriori società, dando pertanto mandato ad altri soggetti ad effettuare l’azione dimostrativa resasi necessaria in quanto l’imprenditore/vittima era rimasto insensibile alle “sollecitazioni orali” che gli sconsigliavano di estendere la sua attività. Durante le perquisizioni domiciliari, effettuate presso le abitazioni degli indagati, venivano rinvenuti e sequestrati n. 2 fucili a pompa calibro 12 e una pistola calibro 9×21, con le matricole abrase, nonché il relativo munizionamento.

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