Ddl Gelli, il Sismel delinea i nuovi scenari della responsabilità professionale sanitaria

Il sindacato medici legali: “La legge non è un punto di arrivo, ma un importante momento in cui riflettere sulla nostra autonomia”

Nel commentare la legge sulla responsabilità professionale sanitaria licenziata alla Camera, Giovanni Liguori, segretario generale del Sismel, sindacato degli specialisti in medicina legale e delle assicurazioni, afferma: “L’approvazione del ddl Gelli non è un punto di arrivo per i medici legali, ma un importante momento in cui riflettere sulla nostra autonomia. Le nostre competenze in campo medico-giuridico meritano maggiore valorizzazione”. “Pochi giorni fa, a Napoli – aggiunge – abbiamo presentato il sindacato a una folta platea di medici legali e giovani specializzandi, illustrando le attività svolte e ponendo l’accento sul rilevante ruolo sociale dello specialista in medicina legale quale difensore dei diritti umani e principale interprete del giudice e delle parti, comprese le imprese assicurative, nei contenziosi che prevedono l’accertamento del danno alla persona. Il dott. Maurizio Municino’, direttore Uoc di Medicina Pubblica Valutativa Asl Na2 Nord, e il prof. Pietro Tarsitano, primario emerito di medicina legale, hanno sottolineato la necessita’ di una concreta tutela sindacale della figura dello specialista in medicina Legale territoriale, mentre il prof. Achille Tolino, autorevole ginecologo, cattedratico della Federico II e specialista in medicina legale, ha descritto i nuovi scenari che deriveranno dall’entrata in vigore del ddl Gelli”.
“In questi anni – conclude – il ruolo della medicina legale è stato spesso svilito da chi ha poco o nulla da vedere con quest’importante specializzazione. In soli 4 mesi di vita del nostro sindacato, sotto questo aspetto, il Sismel ha raggiunto risultati lusinghieri a partire dalla finalità dei protocolli recentemente firmati con la Confederazione Nazionale dei Giudici di Pace, alla recente revoca del decreto la incompatibilità dei medici specialisti della Regione Veneto che poneva in seria discussione il diritto dei cittadini alla tutela medico-legale nei giudizi contro le strutture sanitarie pubbliche della Regione stessa, ottenuta con la collaborazione dei colleghi della Società Medico-Legale Triveneta”.

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