Autista Anm “processata” per post su Ramaglia, l’Usb: “Si reprime il dissenso come vuole il Jobs Act”

Il sindacato di base: “Un conto è dare una lettura diffamante della realtà dei fatti creando un danno di immagine al Management dell’azienda, sostenendo qualcosa di falso, come notifica Anm, altro è essere d’accordo con le denunce e le manifestazioni sindacali messe in atto da mesi contro gli sprechi aziendali, le clientele, i superminimi, le esternalizzazioni, gli accordi ad personam e, più in generale, la mala gestione”

“Dopo la recente sentenza del giudice del lavoro che ha confermato il licenziamento di un operaio dell’azienda sarda Cs&D per averla “offesa e diffamata”, ecco che Anm contesta la stessa violazione ad una propria dipendente”. L’Usb, a seguito dei recenti fatti accaduti in Anm, riafferma il principio che in base all’articolo 21 della nostra Costituzione “tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.

“Il Jobs Act del Governo Renzi sta raggiungendo i suoi obiettivi – recita una nota del sindacato di base -: eliminare il dissenso dai luoghi di lavoro, in ogni sua forma ed espressione, ma i livelli di repressione raggiunti attraverso lo strumento disciplinare sono assolutamente inaccettabili”.

“Un conto è dare una lettura diffamante della realtà dei fatti – dichiara Marco Sansone del Coordinamento Regionale Usb – creando un danno di immagine al Management dell’azienda, sostenendo qualcosa di falso, come notifica Anm, altro è essere d’accordo con le denunce e le manifestazioni sindacali messe in atto da mesi dalla Usb contro gli sprechi aziendali, le clientele, i superminimi, le esternalizzazioni, gli accordi ad personam e, più in generale, la mala gestione, i cui risultati, sommati ai tagli nazionali del settore, sono sotto gli occhi di tutti”.

Ma c’è un altro fronte sindacale che infiamma i rapporti tra Usb e Anm. Per il sindacato, l’azienda “con un’azione intimidatoria ed unilaterale, sta perpetrando un grave abuso verso il personale viaggiante, bloccando gli scambi turno tra agenti che segnalino eventuali anomalie dei mezzi”.
“Infischiandosene delle pessime condizioni dell’attuale parco autobus ed invece di concentrarsi su una reale manutenzione straordinaria – dichiara Adolfo Vallini del coordinamento Usb Lavoro Privato – vengono puniti coloro i quali, in ottemperanza al codice della strada ed alle normali ed obbligatorie norme di sicurezza, segnalano eventuali anomalie del mezzo. Questo è un provvedimento – continua il sindacalista – che rischia di apportare sostanziali danni alla sicurezza del trasporto cittadino. Pretendiamo, quindi, che l’azienda ritiri tale provvedimento e che si adoperi per la risoluzione dei problemi legati alla manutenzione, anziché reprimere la professionalità degli operatori”.

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